Il 15 dicembre 2025, la Procura di Palermo ha avviato un’inchiesta che ha rivelato un presunto sistema di corruzione all’interno del Policlinico di Palermo, coinvolgendo il rilascio delle salme. Il procuratore Maurizio De Lucia ha richiesto l’arresto di 15 persone, accusate di associazione a delinquere, corruzione e concussione. Tra gli indagati figurano operatori della camera mortuaria dell’ospedale e titolari di imprese funebri, insieme ai loro dipendenti.
Le accuse e le indagini
Le indagini hanno messo in luce un complesso sistema illecito, dove quattro impiegati del Policlinico avrebbero orchestrato operazioni illecite per il rilascio delle salme. La Procura ha notificato la richiesta di arresto, che ora attende la decisione del giudice per le indagini preliminari (gip) riguardo agli interrogatori preventivi. Il gip dovrà stabilire se accogliere o meno le misure cautelari richieste dai pubblici ministeri.
Il procuratore De Lucia ha sollecitato l’arresto di nomi noti nel contesto dell’inchiesta, tra cui Salvatore Lo Bianco, Marcello Gargano, Antonio Di Donna e Giuseppe Anselmo. La richiesta di arresto si estende anche a undici tra titolari e dipendenti di agenzie di pompe funebri, coinvolti nel presunto sistema di corruzione. La Procura ha messo in evidenza la gravità delle accuse, sottolineando l’impatto di tali pratiche sulla dignità delle famiglie in lutto e sulla gestione dei servizi funebri.
Le conseguenze per i coinvolti
Dopo la scoperta delle irregolarità , i quattro impiegati del Policlinico sono stati trasferiti ad altri incarichi dalla direzione dell’ospedale. Questo provvedimento è stato adottato per evitare ulteriori interferenze nelle indagini in corso. Nei prossimi giorni, il gip procederà con gli interrogatori dei soggetti coinvolti, un passaggio cruciale per determinare le responsabilità e le eventuali misure cautelari da adottare.
La situazione ha suscitato preoccupazione tra i cittadini e ha sollevato interrogativi sulla trasparenza e l’etica all’interno delle strutture sanitarie. Il procuratore De Lucia ha espresso la necessità di garantire che tali pratiche non possano ripetersi, sottolineando l’importanza di mantenere la fiducia del pubblico nei servizi sanitari e funebri.
L’inchiesta rappresenta un passo significativo nella lotta contro la corruzione in ambito sanitario, evidenziando l’impegno della Procura di Palermo nel perseguire i reati e proteggere i diritti dei cittadini. La comunità attende con interesse gli sviluppi futuri di questo caso, che potrebbe avere ripercussioni significative sul funzionamento delle istituzioni coinvolte.
