Obesità: un modello sistemico per la gestione dalla Lombardia e dal Regno Unito

Franco Fogli

Dicembre 15, 2025

Si è svolto oggi, 12 marzo 2025, un incontro presso il Consiglio regionale della Lombardia, organizzato dalla Fondazione della sostenibilità sociale in collaborazione con l’associazione Amici obesi. L’evento ha avuto come focus principale la gestione integrata dell’obesità, una delle più gravi sfide di salute pubblica in Europa. In Italia, circa 23,3 milioni di persone sono colpite da questa condizione, con un cittadino su tre che risulta obeso o in sovrappeso, secondo i dati del 7° Italian Barometer Obesity Forum. L’incontro ha rappresentato un’importante occasione per discutere le strategie necessarie per affrontare il problema, promuovendo un approccio che unisca prevenzione, presa in carico e accesso equo all’innovazione.

Il contesto dell’incontro e le problematiche dell’obesità

L’evento è emerso come un seguito di un confronto avvenuto lo scorso aprile tra Regno Unito e Italia, che ha messo in evidenza come i diversi sistemi sanitari affrontano le sfide legate all’obesità. La Fondazione ha evidenziato l’importanza di un approccio multidisciplinare e sostenibile per rispondere al crescente bisogno di cura e all’arrivo di nuove terapie. Durante l’incontro, è stato presentato un report che analizza le esperienze di entrambi i Paesi, con l’intento di fornire raccomandazioni operative per migliorare la gestione dell’obesità in Italia. Il documento si basa su testimonianze di pazienti e analisi delle normative adottate tra il 2024 e il 2025, evidenziando le criticità e le barriere di accesso ai servizi sanitari.

Le dichiarazioni dei protagonisti e le sfide da affrontare

Adele Patrini, presidente della Fondazione della sostenibilità sociale, ha sottolineato l’importanza di superare approcci settoriali e di promuovere un cambiamento culturale che integri prevenzione e responsabilità collettiva. Ha evidenziato come lo stigma associato all’obesità rappresenti un ostacolo significativo per i pazienti, influenzando negativamente la qualità delle cure e l’accesso ai servizi. Iris Zani, presidente di Amici obesi, ha aggiunto che le difficoltà affrontate dai pazienti non sono solo cliniche, ma anche relazionali, evidenziando la necessità di ambienti sanitari empatici e percorsi chiari per garantire un accesso equo alle cure.

Il confronto tra Italia e Regno Unito: prospettive e raccomandazioni

L’analisi comparativa tra i due Paesi ha messo in luce tre dimensioni fondamentali: governance, organizzazione dei servizi e preparazione all’innovazione. Il Regno Unito, pur avendo un sistema sanitario pronto ad accogliere nuove terapie, si trova sotto pressione e privo di un programma nazionale pienamente finanziato. L’Italia, invece, sta vivendo una fase di transizione grazie al riconoscimento dell’obesità come malattia cronica e alla sua inclusione nei Livelli essenziali di assistenza (Lea). Tuttavia, permangono disparità significative tra le Regioni, con la Lombardia che non dispone ancora di un percorso diagnostico-terapeutico assistenziale formale.

Le prospettive future e la necessità di un approccio integrato

Emanuele Monti, presidente della Commissione IX, Sostenibilità, Casa e Famiglia, ha evidenziato il ruolo cruciale di Regione Lombardia nel riconoscere l’obesità come una priorità per la salute pubblica. Ha annunciato l’intenzione di sviluppare un Pdta regionale per garantire uniformità e qualità nella presa in carico dei pazienti. Diana Castillo, presidente dell’Ecpo, ha sottolineato che le disparità nel riconoscimento e nel trattamento dell’obesità in Europa continuano a persistere. Dall’analisi comparativa sono emersi quattro punti chiave: l’obesità deve essere considerata una malattia sistemica, è necessario un allineamento tra normativa e preparazione del sistema, l’assistenza primaria deve essere potenziata e l’equità deve guidare ogni decisione. Questi aspetti sono fondamentali per affrontare le sfide legate all’obesità e garantire un futuro migliore per l’assistenza sanitaria.

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