Meloni conclude Atreju attaccando Landini e Schlein: “Chi è privo di contenuti fugge”

Franco Fogli

Dicembre 15, 2025

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha concluso la manifestazione di Atreju con un intervento che ha avuto il sapore di un comizio elettorale, attirando un vasto pubblico presso il villaggio natalizio a Roma. La kermesse, che si è svolta dal 1° al 8 settembre 2025, ha visto una partecipazione record di 150.000 presenze. Tra i presenti, oltre ai sostenitori, c’erano anche esponenti di spicco del centrodestra, tra cui Matteo Salvini e Antonio Tajani, insieme a familiari e collaboratori della premier.

Meloni, con un look più informale rispetto al solito, ha esordito ricordando il legame tra il suo governo e le elezioni del 2022, richiamando l’attenzione sulle riforme e sull’unità del centrodestra. Durante il suo discorso, ha lanciato una sfida a Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, citando il suo approccio ambiguo e criticando l’assenza della leader dell’opposizione. “Chi scappa dimostra di non avere contenuti”, ha dichiarato Meloni, sottolineando come il centrodestra non sia un’alleanza per “ravanare qualche poltrona”, ma per promuovere una visione condivisa per il Paese.

Attacchi a Schlein e al campo largo

Dopo aver ringraziato i leader dell’opposizione presenti alla manifestazione, Meloni ha subito attaccato Schlein, definendo il suo comportamento come “Nannimorettiano”. La premier ha evidenziato come il presunto “campo largo” della sinistra si sia riunito a Atreju, con l’unica assente proprio la leader del PD. Ha criticato le strategie della sinistra, che cerca di gestire il potere attraverso alleanze fragili, e ha messo in discussione la loro capacità di governare, evidenziando che il centrodestra unito è orientato a servire il Paese con valori di libertà e responsabilità.

Nonostante il suo attacco diretto a Schlein, la leader del PD è rimasta un tema ricorrente nel discorso di Meloni, che l’ha citata come simbolo delle difficoltà della sinistra nel presentarsi unita. Ha anche criticato le “macumbe” e le sfortune portate dalla sinistra, affermando che il centrodestra è pronto a costruire un futuro migliore per l’Italia.

Critiche a Maurizio Landini e ai sindacati

Meloni ha ampliato il suo campo di attacco, rivolgendo le sue critiche anche a Maurizio Landini, segretario della CGIL. Ha contestato la sua solidarietà ai lavoratori del gruppo Gedi, ricordando come in passato Landini avesse assunto posizioni contraddittorie riguardo a Stellantis. La presidente del Consiglio ha anche fatto riferimento ai sindacati, ai giudici e ad altre figure pubbliche, evidenziando le inefficienze della giustizia e criticando l’attivismo di alcune personalità come Greta Thunberg.

La premier ha ribadito la necessità di riforme profonde nel sistema giudiziario italiano, citando casi recenti che dimostrano l’urgenza di un cambiamento. Ha concluso la sua disamina toccando vari temi, tra cui l’educazione sessuale nelle scuole, affermando che spetta ai genitori educare i figli su questioni delicate, senza l’intervento dello Stato.

Un evento di successo con un forte messaggio

Durante il suo intervento, Meloni ha citato diverse figure storiche e contemporanee, sottolineando la sua posizione ferma su questioni come l’Ucraina, la deterrenza e le riforme necessarie per il Paese. Ha affermato con orgoglio l’importanza della norma sul consenso informato per l’educazione sessuale, sostenendo che l’educazione dei figli è compito della famiglia.

La kermesse di Atreju si è conclusa con un forte richiamo all’unità e alla determinazione del centrodestra, con Meloni che ha promesso di essere una “scintilla di consapevolezza” per il Paese. Il successo della manifestazione, con oltre 150.000 presenze in otto giorni, è stato un chiaro indicativo della forza di Fratelli d’Italia e della sua leadership.

×