Thailandia e Cambogia: il conflitto al confine prosegue con scontri nella seconda settimana

Marianna Ritini

Dicembre 14, 2025

Il conflitto al confine tra Cambogia e Thailandia continua a intensificarsi, con conseguenze devastanti per la popolazione locale. A partire dal 14 dicembre 2025, i combattimenti hanno causato circa 800.000 sfollati e almeno 25 morti, tra cui 14 soldati thailandesi e 11 civili cambogiani, secondo quanto riportato da funzionari governativi. Le tensioni tra i due paesi sono aumentate dopo che la Thailandia ha negato le affermazioni del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, riguardo a una presunta tregua concordata.

Scontri al confine tra cambogia e thailandia

La situazione al confine è deteriorata, con entrambe le parti che si accusano reciprocamente di aver innescato gli scontri. Il portavoce del ministero della Difesa thailandese, Surasant Kongsiri, ha dichiarato che la Cambogia ha bombardato diverse province di confine durante la notte, mentre la portavoce del ministero della Difesa cambogiano, Maly Socheata, ha affermato che le forze thailandesi hanno continuato a lanciare mortai e bombe nelle zone di confine fin dalla mezzanotte. Questi scambi di accuse hanno reso difficile trovare una soluzione pacifica al conflitto, con entrambe le nazioni che sembrano determinati a mantenere le proprie posizioni.

La crisi umanitaria in corso

La crisi umanitaria in corso ha attirato l’attenzione internazionale, con organizzazioni umanitarie che si preparano a intervenire per assistere i numerosi sfollati. Gli abitanti delle regioni colpite vivono in condizioni disperate, con accesso limitato a cibo, acqua e assistenza medica. Le autorità locali stanno cercando di gestire la situazione, ma le risorse sono scarse e la paura di ulteriori escalation è palpabile.

Le reazioni internazionali e le prospettive future

La comunità internazionale osserva con preoccupazione gli sviluppi del conflitto. I leader di vari paesi hanno espresso la necessità di un dialogo tra Cambogia e Thailandia per prevenire ulteriori perdite di vite umane e per affrontare la crisi umanitaria. Tuttavia, le posizioni rigide di entrambi i governi rendono difficile il raggiungimento di un accordo. Le speranze di una risoluzione pacifica sembrano lontane, mentre le tensioni continuano a crescere.

Monitoraggio della situazione

In questo contesto, è fondamentale monitorare gli sviluppi e le reazioni delle autorità competenti. La situazione rimane instabile e le conseguenze di questo conflitto potrebbero avere ripercussioni a lungo termine non solo per i paesi coinvolti, ma anche per l’intera regione del Sud-est asiatico.

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