Sparatoria alla Brown University: due studentesse già vittime di eventi simili

Franco Fogli

Dicembre 14, 2025

Due giovani donne, sopravvissute a diverse sparatorie scolastiche, si sono trovate nuovamente coinvolte in un tragico evento avvenuto il 13 dicembre 2025 presso la Brown University a Providence, Rhode Island. Un uomo armato ha fatto fuoco all’interno di uno degli edifici dell’illustre ateneo, provocando la morte di due persone e ferendo altre nove. Le due studentesse, Mia Tretta e Zoe Weissman, hanno un passato segnato da esperienze traumatiche legate alla violenza nelle scuole.

Il drammatico evento alla brown university

La sparatoria si è verificata nel pomeriggio di giovedì, quando un individuo, vestito di nero, ha aperto il fuoco all’interno del campus universitario. Testimoni hanno descritto scene di panico e caos, con studenti in fuga e la polizia che interveniva rapidamente per mettere in sicurezza l’area. Le autorità hanno confermato che due persone sono state uccise e che otto individui sono rimasti gravemente feriti. La situazione ha scosso profondamente la comunità accademica, già colpita da eventi simili in passato.

Mia Tretta, 21 anni, era già stata vittima di una sparatoria nel 2019, quando un adolescente aprì il fuoco nella sua scuola a Saugus, in California, uccidendo due persone, inclusa la sua migliore amica. Zoe Weissman, ventenne, era presente durante la sparatoria del liceo di Parkland in Florida nel 2018, dove 17 persone persero la vita. Queste esperienze traumatiche hanno segnato profondamente le vite di entrambe le ragazze, che ora si trovano a dover affrontare un nuovo incubo.

Le conseguenze delle sparatorie scolastiche

Le sparatorie scolastiche continuano a rappresentare un grave problema negli Stati Uniti, suscitando dibattiti su sicurezza, controllo delle armi e prevenzione della violenza. La tragica vicenda alla Brown University ha riacceso l’attenzione su queste tematiche, evidenziando il bisogno di misure più efficaci per garantire la sicurezza degli studenti. Le testimonianze di Mia e Zoe, che hanno vissuto esperienze simili, offrono uno sguardo toccante sulle conseguenze a lungo termine della violenza nelle scuole.

Gli esperti avvertono che le vittime di sparatorie scolastiche possono soffrire di traumi psicologici duraturi, che possono manifestarsi in ansia, depressione e difficoltà relazionali. È fondamentale che le istituzioni educative e le comunità forniscano supporto adeguato a coloro che hanno subito tali esperienze, affinché possano affrontare il loro dolore e ricostruire le loro vite.

Riflessioni sulla sicurezza nelle scuole

La sparatoria alla Brown University ha sollevato interrogativi sulla sicurezza nelle scuole e nelle università. Molti genitori e studenti chiedono misure più rigorose per prevenire la violenza, come l’implementazione di sistemi di allerta rapida e la presenza di personale di sicurezza addestrato. Le istituzioni educative stanno cercando di adattarsi a queste richieste, ma c’è ancora molto lavoro da fare per garantire un ambiente sicuro per tutti.

Il dibattito su come affrontare la questione delle sparatorie scolastiche è complesso e richiede un approccio multidisciplinare, che coinvolga educatori, psicologi, legislatori e comunità. È essenziale unire le forze per affrontare le radici della violenza e promuovere una cultura della sicurezza e del rispetto all’interno delle scuole.

La vicenda di Mia e Zoe rappresenta non solo una storia personale di resilienza, ma anche un richiamo all’azione per tutti coloro che desiderano un futuro più sicuro per le generazioni a venire.

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