Da Brindisi a Dopocena, l’alcol mette in pericolo la salute durante le festività natalizie

Franco Fogli

Dicembre 14, 2025

Il fenomeno del binge drinking sta suscitando preoccupazione in Italia, non solo tra i giovani, ma anche tra gli adulti. Gianni Testino, presidente della Società Italiana di Alcologia, ha messo in guardia sui rischi connessi all’assunzione eccessiva di alcol in brevi periodi, evidenziando come questa pratica possa causare gravi danni alla salute.

Rischi associati al binge drinking

Il periodo natalizio, caratterizzato da festeggiamenti e brindisi, rappresenta un momento critico per il consumo di alcol. Secondo Testino, l’assunzione di grandi quantità di alcol in un breve lasso di tempo, nota come binge drinking, può portare a conseguenze devastanti come intossicazione acuta, incidenti e problemi di salute a lungo termine. “Il fegato non riesce a metabolizzare velocemente elevate quantità di alcol, aumentando il rischio di dipendenza e danni sia fisici che mentali”, ha dichiarato Testino.

Per chi decide di partecipare ai festeggiamenti, il consiglio è di limitare il consumo a una unità alcolica per le donne e due per gli uomini, sempre dopo aver mangiato. Testino sottolinea che l’etanolo, presente in bevande come birra, vino e superalcolici, è di per sé tossico e il binge drinking può colpire anche coloro che non consumano alcol abitualmente.

Dati allarmanti sul binge drinking

Nel 2025, l’Istituto Superiore di Sanità ha riportato che oltre 4 milioni di persone in Italia sono coinvolte nel binge drinking. Tra queste, circa 2,9 milioni sono uomini e oltre un milione donne. Testino avverte che ogni episodio di binge drinking può avere effetti devastanti sul cervello, in particolare nei giovani sotto i 25 anni. “I ragazzi possono diventare aggressivi, mentre le ragazze possono risultare vulnerabili, manifestando problemi di apprendimento e linguaggio“, ha affermato.

L’assunzione eccessiva di alcol è particolarmente rischiosa per le persone con patologie come ipertensione e problemi cardiaci, poiché l’alcol può interferire con l’efficacia dei farmaci e aumentare il rischio di infarti o ictus. Anche un fegato sano può subire danni temporanei dopo un solo episodio di binge drinking.

Effetti a lungo termine

Testino ha spiegato che se l’abbuffata alcolica è occasionale, la funzionalità epatica può tornare alla normalità dopo circa tre mesi, mentre a livello cerebrale ci possono volere fino a dieci mesi. È fondamentale, quindi, prestare attenzione alle quantità di alcol consumate, tenendo presente che ogni unità alcolica richiede un’ora per essere metabolizzata da un fegato sano.

La crescente diffusione del binge drinking richiama l’attenzione su una questione di salute pubblica che necessita di interventi mirati e di una maggiore consapevolezza da parte della popolazione.

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