Ucraina-Russia, Trump annuncia “significativi progressi” e propone una ‘zona libera’ nel Donbass

Marianna Ritini

Dicembre 13, 2025

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha recentemente espresso la sua opinione riguardo alla situazione tra Ucraina e Russia, suggerendo che un’idea di zona economica libera potrebbe essere una soluzione. Durante un incontro nello Studio Ovale, Trump ha accolto la squadra di hockey che nel 1980 ha compiuto un’impresa storica alle Olimpiadi invernali di Lake Placid, dove gli Stati Uniti sconfissero l’Unione Sovietica, e ha utilizzato questa analogia per descrivere la situazione attuale in Ucraina.

Il 13 dicembre 2025, Trump ha risposto alle domande dei giornalisti, sottolineando che i negoziati per un possibile accordo di pace tra Kiev e Mosca stanno facendo progressi. Ha affermato: “Vengono fatti grossi progressi, vediamo cosa succede”. In un contesto in cui, secondo le ultime stime, 25.000 soldati sono morti nel conflitto, Trump ha suggerito che la creazione di una zona smilitarizzata nel Donbass potrebbe essere una soluzione vantaggiosa, sottolineando che, sebbene la situazione sia complessa, “funzionerebbe”.

Le posizioni sul Donbass

La questione del Donbass rimane centrale nel conflitto. Attualmente, la Russia controlla solo una parte di questo territorio, ma sembra intenzionata a ottenere il controllo totale. L’Ucraina ha proposto un referendum per determinare il futuro dei territori contesi e ha inviato un piano a Washington per discutere le possibili soluzioni. Trump ha proposto l’idea di una zona economica libera, dove non ci sarebbero né truppe ucraine né russe, ma con la Russia che potrebbe mantenere soldati nelle aree occupate.

Dall’altra parte, il presidente russo Vladimir Putin ha ribadito che Mosca raggiungerà i propri obiettivi, sia attraverso negoziati che sul campo. Recentemente, il consigliere del Cremlino, Yuri Ushakov, ha dichiarato che “il Donbass è russo”. In questo contesto di tensione, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha respinto qualsiasi ipotesi di ritiro unilaterale delle truppe di Kiev. Trump ha concluso il suo intervento dicendo: “Io voglio fermare le uccisioni”, senza però chiarire la possibile presenza di rappresentanti statunitensi al vertice previsto per lunedì a Berlino.

Situazione in Venezuela

Un altro argomento di rilievo nella politica estera americana è il Venezuela. Gli Stati Uniti hanno recentemente sequestrato una petroliera, e Trump ha risposto a domande riguardo a possibili ulteriori azioni. “Non sarei molto sveglio a dirvelo, stiamo fermando quantità di droga inimmaginabili”, ha affermato, sottolineando che il 96% degli stupefacenti entra nel paese via mare e che ogni barca affondata corrisponde a 20.000 vite americane salvate.

Trump ha chiarito che eventuali azioni sul territorio venezuelano non sarebbero attacchi contro il paese, ma contro i trafficanti di droga che causano morte e distruzione. La posizione degli Stati Uniti rimane quindi ferma nel tentativo di combattere il traffico di droga, con l’intento di proteggere le famiglie e i giovani americani.

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