Il dibattito politico riguardante l’invio di armi all’Ucraina si intensifica, con la Lega che esprime la necessità di modifiche al decreto attualmente in vigore. Il senatore Claudio Borghi, esponente di spicco del partito, ha chiarito che la Lega continuerà a sostenere le decisioni del governo, ma non accetterà un semplice rinnovo del decreto esistente. La richiesta di Borghi è chiara: è fondamentale considerare la situazione attuale e i negoziati in corso.
La posizione della lega sul decreto armi
Il 13 dicembre 2025, durante una conferenza stampa, Borghi ha dichiarato che la Lega non voterà per un’ulteriore riproposizione del decreto riguardante l’invio di armi all’Ucraina. “Ci attendiamo un cambiamento che ravvisi una discontinuità”, ha affermato, sottolineando che è essenziale adeguarsi alle circostanze attuali e alle trattative in corso. La Lega, secondo Borghi, ha sempre sostenuto le decisioni del governo, ma è necessario che le proposte siano in linea con le aspettative della popolazione e con il contesto internazionale.
Il senatore ha anche voluto chiarire che non c’è alcuna intenzione di mettere a rischio la stabilità del governo. “Il governo rappresenta l’unica salvezza per l’Italia in un panorama mondiale sempre più instabile”, ha aggiunto. Borghi ha fatto appello al buon senso, evidenziando che la richiesta di modifiche al decreto è condivisa da molti cittadini italiani, i quali auspicano una risoluzione pacifica del conflitto.
Le dichiarazioni di Maurizio lupi
Il leader di Noi Moderati, Maurizio Lupi, ha risposto alle domande riguardo le divergenze nel centrodestra riguardo al pacchetto di aiuti all’Ucraina. Lupi ha ribadito che la Lega ha sempre mantenuto una posizione chiara su questo tema e che, in ambito di politica estera, è fondamentale restare uniti. “Anche con questo ultimo pacchetto di aiuti, l’Europa deve assumere un ruolo da protagonista”, ha dichiarato Lupi, sottolineando l’importanza di un coinvolgimento attivo dell’Unione Europea e dell’Italia nel processo di pace.
Lupi ha inoltre messo in evidenza la responsabilità della politica nel ricordare che, nonostante i continui bombardamenti russi, i civili in Ucraina continuano a subire gravi perdite. “È necessario assumersi la responsabilità di affermare che la pace deve essere una priorità”, ha concluso, evidenziando che abbandonare l’Ucraina significherebbe abbandonare i valori occidentali.
La situazione rimane complessa e il dibattito politico è destinato a proseguire, con le forze politiche italiane che si confrontano su come affrontare al meglio la crisi ucraina e garantire la sicurezza e la stabilità del paese.
