Till Lindemann: un cabaret audace che esplora il lato teatrale dell’industrial

Marianna Ritini

Dicembre 13, 2025

A Milano, il 13 dicembre 2025, il noto frontman dei Rammstein, Till Lindemann, ha infiammato il palco dell’Alcatraz con il suo attesissimo ‘Meine Welt Tour’. Questo evento ha catturato l’attenzione di un pubblico variegato, pronto a vivere un’esperienza che sfida i confini della musica e della provocazione. Con un mix di eccesso e teatralità, Lindemann ha presentato uno spettacolo che si è rivelato tanto audace quanto indimenticabile.

Un’apertura sorprendente

L’atmosfera all’Alcatraz è stata immediatamente elettrizzante, grazie all’inaspettata apparizione di due performer in costume, i cui volti in lattice riproducevano il volto di Lindemann stesso. La loro danza provocatoria ha segnato l’inizio di un concerto che si preannunciava fuori dal comune. Le luci blu hanno illuminato il palco mentre il brano ‘Fat’ ha dato il via alle danze. Lindemann, con il viso dipinto d’oro e un abito nero ornato da alamari dorati, si è presentato al pubblico con un look che esprimeva sia potere che eccentricità. Al suo fianco, il batterista Joe Letz, rinchiuso in una gabbia metallica, ha catturato l’attenzione con la sua presenza animalesca e coinvolgente.

Un’esperienza sensoriale unica

Il concerto di Till Lindemann non è stato solo un evento musicale, ma un vero e proprio viaggio sensoriale. Vietato ai minori di 18 anni, il suo show ha mescolato elementi di sensualità, umorismo nero e provocazioni audaci. La performance ha unito il teatro granguignolesco, la musica industrial e il cabaret, creando un’atmosfera che ha catturato e ipnotizzato il pubblico. Questo tour segna un ritorno in Italia per Lindemann, dopo il suo concerto estivo a Lucca, e ha presentato un progetto solista che si discosta dall’imponenza della sua band principale. Con un mix di eccesso e momenti poetici, il frontman è diventato un simbolo contemporaneo dell’industrial metal, un genere che ha saputo trasformare in un fenomeno popolare.

Un’apertura audace e provocatoria

Gli Aesthetic Perfection hanno aperto la serata, riscaldando il pubblico con il loro stile electro-industrial. Quando Lindemann e la sua band sono saliti sul palco, l’atmosfera si è intensificata. Il primo brano, ‘Fat’, ha colpito per la sua incisività, preparando il terreno per il resto della performance. Durante ‘Golden Shower’, immagini provocatorie sono state proiettate sullo schermo, mentre in ‘AllesfresserLindemann ha sorpreso il pubblico stappando champagne e offrendo frutta al posto delle tradizionali torte. La performance di Joe Letz, vestito da donna e lanciando finti tampax, ha ulteriormente sfumato il confine tra il disgustoso e il comico, creando un momento memorabile.

Un mix di teatralità e provocazione

Il concerto ha continuato a sorprendere con brani come ‘Fish On’, dove il chitarrista Danny Lohner si è travestito da chirurgo, estraendo pesci finti dal corpo di Letz. Ogni elemento dello spettacolo è stato studiato per massimizzare l’impatto visivo e sensoriale. Durante ‘Sport Frei’ e ‘Praise Abort’, il pubblico ha assistito a un cambiamento di registro, con testi che affrontavano tematiche di paternità irresponsabile e ipocrisia sociale. Le nuove canzoni ‘Meine Welt’ e ‘Und die Engel singen’ hanno confermato l’anima provocatoria del progetto.

Lindemann ha chiuso il concerto con ‘Ich Hasse Kinder’, una critica satirica al politicamente corretto, mentre la band ha mantenuto una performance impeccabile. La presenza di ballerine sul palco ha aggiunto un ulteriore strato di complessità visiva, creando un’immagine che mescolava grazia e distopia.

Till Lindemann si è confermato come un artista carismatico e controverso, capace di attrarre un pubblico fedele nonostante le polemiche. Le accuse di molestie, archiviate dalla Procura di Berlino, non hanno scalfito il suo seguito, che continua a sostenerlo con passione. Il suo spettacolo, con tutte le sue eccentricità, rappresenta un’esperienza unica nel panorama musicale contemporaneo, lasciando un segno indelebile nel cuore di chi ha avuto la fortuna di assistervi.

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