Il vicepresidente del Consiglio, Matteo Salvini, ha espresso il suo parere sulla recente decisione di Exor di non cedere la Juventus. Durante un evento organizzato dalla Lega alla Bocciofila Martesana di Milano il 13 dicembre 2025, Salvini ha sottolineato l’importanza di coinvolgere i tifosi nella gestione dei club, definendo questa proposta una potenziale “rivoluzione positiva” per il calcio italiano.
Salvini e la proposta di coinvolgere i tifosi
Matteo Salvini, noto per la sua passione calcistica, ha dichiarato: “Io sono milanista e non entro in casa altrui.” Ha poi proseguito affermando che, come Lega, si impegnerà a far approvare una legge che prevede la partecipazione dei tifosi nell’azionariato e nella gestione delle società calcistiche. Secondo il vicepremier, questa iniziativa potrebbe giovare sia ai grandi club che alle piccole squadre, contribuendo a una maggiore inclusione dei sostenitori nel mondo del calcio.
In un contesto in cui il calcio italiano sta affrontando diverse sfide, Salvini ha messo in evidenza come il coinvolgimento diretto dei tifosi possa rappresentare una svolta significativa. “Coinvolgere i tifosi direttamente, chi vuole con soldi e poi nelle scelte è qualcosa che potrebbe rivoluzionare il calcio italiano, che sta perdendo colpi”, ha affermato. Tuttavia, ha anche espresso una certa frustrazione nei confronti di John Elkann, ribadendo che “Elkann faccia quello che vuole. Quella famiglia di danni in Italia ne ha fatti tanti.”
Le reazioni alla posizione di Elkann
La posizione di Exor riguardo alla cessione della Juventus ha suscitato reazioni contrastanti. Salvini non è stato l’unico a criticare Elkann; anche Carlo Calenda, leader di Azione, ha espresso il suo disappunto. Calenda ha utilizzato il social network X per commentare la situazione, affermando che Elkann ha dimostrato di non avere valori e di non considerare la storia della sua famiglia e del suo paese. Ha elencato le vendite di importanti aziende italiane come Marelli, Comau e Iveco, accusando Elkann di aver “desertificato” il panorama industriale italiano.
Le dichiarazioni di Calenda evidenziano un sentimento condiviso tra diversi esponenti politici riguardo alla gestione di Elkann e alla sua visione del club bianconero. “Le sue dichiarazioni valgono zero. Come ben sanno gli operai,” ha concluso Calenda, sottolineando la distanza tra le parole di Elkann e le reali preoccupazioni economiche e occupazionali che affliggono il paese.
La questione della cessione della Juventus rimane quindi al centro del dibattito pubblico, con Salvini e Calenda che si uniscono nel criticare la decisione di Exor e nel sostenere un maggiore coinvolgimento dei tifosi nel calcio italiano.
