Tpl: l’inflazione supera il Fondo nazionale trasporti e le tariffe stabilite

Franco Fogli

Dicembre 11, 2025

La domanda di trasporto pubblico locale ha mostrato un incremento nel 2024, sebbene a un ritmo più contenuto rispetto alle aspettative iniziali. Oggi, 15 gennaio 2025, a Palermo, sono stati resi noti i risultati della settima edizione del rapporto realizzato da Asstra e Intesa Sanpaolo, intitolato “Le performance delle imprese di trasporto pubblico locale”. I dati rivelano che il valore della produzione delle aziende di trasporto pubblico locale (TPL) ha registrato un aumento mediano del 4% rispetto al 2023. Tuttavia, la ripresa della domanda si è rivelata più graduale del previsto, con una flessione del 10% rispetto ai livelli pre-pandemia del 2019, riflettendo i cambiamenti nei modelli di mobilità, caratterizzati da un aumento degli spostamenti ma con tragitti più brevi.

Costi operativi e andamento del lavoro

L’analisi dei costi operativi ha evidenziato una diminuzione, grazie a una progressiva riduzione delle spese per acquisti, influenzate dalla diminuzione delle tensioni sui costi energetici dopo i picchi registrati nel biennio 2021-2022. Inoltre, il costo del lavoro ha mostrato una flessione, passando da 45,5 mila euro a 49,4 mila euro per dipendente, a livello mediano. Il costo per vettura-km si attesta a 4,2 euro nel 2024, con un incremento rispetto agli anni precedenti, mentre si osserva una diminuzione dei costi per passeggero, dovuta a un aumento del numero di utenti che supera la crescita dei costi.

Il margine operativo lordo (MOL) delle aziende di TPL ha visto una crescita significativa, raggiungendo l’8,8% nel 2024, rispetto al 7% del 2023. Le proiezioni per il 2025 indicano un incremento del valore della produzione del 2% e un aumento dei costi operativi dell’1,9%. Tali stime suggeriscono una lieve crescita del MOL nel 2025, pari allo 0,6% rispetto all’anno precedente. Tuttavia, permangono incertezze legate al finanziamento pubblico e al rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL), senza differenze significative nelle performance in base alla dimensione aziendale.

Rinnovamento delle flotte e investimenti

Nel contesto attuale, le aziende di trasporto stanno procedendo con il rinnovo delle flotte. L’età media degli autobus è scesa da 12,1 anni nel 2018 a 9,4 anni nel 2024, con un incremento significativo delle immatricolazioni di autobus a basse o zero emissioni, che hanno registrato un aumento del 74,1% nel 2025. Sebbene il diesel continui a predominare, oggi il 75% dei veicoli è classificato come Euro 5, Euro 6 o elettrico. Gli investimenti materiali, che comprendono il materiale rotabile e le infrastrutture, hanno rappresentato il 12,6% del valore della produzione nel 2024, a livello mediano.

Per il primo semestre del 2025, i risultati relativi agli investimenti previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) mostrano progressi notevoli. In particolare, la Missione 2, dedicata alla rivoluzione verde e alla transizione ecologica, ha raggiunto il 65%, mentre la Missione 3, relativa alle infrastrutture per una mobilità sostenibile, ha toccato il 59%. Tali risultati sono il frutto dell’impegno delle aziende di trasporto pubblico, attivamente coinvolte nell’attuazione degli investimenti previsti dal Piano Strategico Nazionale della Mobilità Sostenibile e dal PNRR.

Criticità tariffarie e dichiarazioni ufficiali

Le tariffe rappresentano una questione critica per il settore, in quanto, sebbene siano aumentate, lo sono state a un ritmo inferiore rispetto all’inflazione. Tra il 2016 e il 2025, l’inflazione ha registrato un incremento del 25,2%, mentre la tariffa media è aumentata solo del 12,5%. Ad esempio, il costo del biglietto a tempo è passato da 1,39 euro a 1,67 euro, mentre l’abbonamento mensile è aumentato da 36,3 euro a 38,2 euro. Questo andamento delle tariffe contribuisce a rendere fragile l’evoluzione del settore.

Andrea Gibelli, presidente di Asstra, ha sottolineato che, nonostante il recupero delle performance aziendali post-pandemia, il futuro rimane incerto e la domanda non è ancora completamente stabilizzata. Ha evidenziato l’importanza della stabilizzazione del Fondo Nazionale e del finanziamento integrale del CCNL, nonché la necessità di continuità negli investimenti post-PNRR. Gibelli ha anche affermato che l’efficienza non dipende necessariamente dalla dimensione delle aziende e ha proposto l’introduzione di meccanismi tariffari più avanzati per migliorare il servizio.

Laura Campanini, responsabile della finanza pubblica locale presso il dipartimento di ricerca di Intesa Sanpaolo, ha dichiarato che l’analisi dei bilanci delle aziende mostra una performance economico-finanziaria solida nel triennio successivo alla crisi pandemica ed energetica. Ha messo in evidenza le differenze significative tra i vari servizi e territori, confermando l’attenzione delle imprese verso gli investimenti in materiale rotabile e infrastrutture. I risultati positivi sono stati sostenuti da interventi finanziari nazionali ed europei, con l’obiettivo di garantire la qualità e la continuità del servizio nel futuro.

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