Un episodio inquietante ha scosso un allevamento nel Padovano, dove settantasei bovini sono morti in circostanze misteriose. L’11 dicembre 2025, i veterinari dell’Ulss 6 Euganea hanno avviato indagini per comprendere le cause di questa strage di animali, scoprendo che la causa è stata l’inalazione di fumi tossici derivanti dalla combustione di rami di oleandro. Questo evento ha portato alla luce una scoperta scientifica significativa: per la prima volta, viene documentato che l’oleandro può risultare letale non solo se ingerito, ma anche se inalato.
La scoperta della tossicità dell’oleandro
La vicenda è emersa quando un allevatore ha contattato il Servizio veterinario per segnalare la morte improvvisa di oltre un terzo dei suoi bovini. Dalle indagini iniziali non sono emerse evidenze di malattie o incendi, ma i veterinari hanno scoperto che erano stati bruciati dei rami di oleandro in un campo vicino. Il fumo tossico, spinto dalla bassa pressione atmosferica, era penetrato nella stalla, causando difficoltà respiratorie agli animali. Il maggior numero di decessi si è registrato proprio nei bovini più vicini al flusso d’aria contaminato.
Il direttore del Servizio veterinario Sanità animale dell’Ulss 6, Anselmo Ferronato, ha sottolineato che la tossicità dell’oleandro è ben nota, ma non esistevano riferimenti in letteratura riguardo ai rischi legati all’inalazione dei suoi fumi. Per approfondire il caso, è stata coinvolta l’Università degli Studi di Padova, dove sono stati effettuati esami autoptici su alcuni dei bovini deceduti.
Il convegno di Piove di Sacco
In seguito a questa scoperta, il 12 dicembre 2025, i veterinari dell’Ulss 6 Euganea parteciperanno a un’importante assise a Piove di Sacco, nella Plenaria 2025 del Dipartimento di Prevenzione dell’azienda sanitaria. Durante l’incontro, si discuterà di vari temi, tra cui medicina veterinaria, sicurezza alimentare, epidemiologia e sanità animale. Questo convegno rappresenta un’opportunità per approfondire le problematiche legate alla salute degli animali e alla sicurezza ambientale.
La morte dei settantasei bovini ha suscitato un’attenzione particolare, non solo per la gravità dell’evento, ma anche per le implicazioni scientifiche. Gli esami istologici condotti hanno rivelato danni compatibili con intossicazione da oleandrina, confermando le ipotesi iniziali. Questo episodio ha portato alla pubblicazione di un articolo sulla rivista internazionale ‘Frontiers in Veterinary Science’, un riconoscimento per il lavoro di squadra e la sinergia tra professionisti coinvolti.
Le implicazioni per la salute animale
La scoperta della pericolosità dell’oleandro per inalazione apre nuovi scenari nel campo della medicina veterinaria. La collaborazione tra il Servizio veterinario dell’Ulss 6 Euganea e l’Università di Padova ha dimostrato l’importanza della ricerca e della condivisione di informazioni nel settore. Ferronato ha evidenziato come questo caso possa contribuire a una maggiore consapevolezza riguardo ai rischi associati all’oleandro, una pianta comune ma potenzialmente mortale.
L’evento ha anche messo in luce la necessità di una vigilanza continua e di protocolli adeguati per prevenire situazioni simili in futuro. La comunità veterinaria è ora chiamata a riflettere su come migliorare le pratiche di sicurezza e salute animale, affinché tragedie come quella dei settantasei bovini non si ripetano. La sinergia tra istituzioni, professionisti e ricerca scientifica rappresenta un passo fondamentale verso la tutela della salute animale e la sicurezza alimentare.
