Gaza, Amnesty denuncia: “Hamas colpevole di crimini contro l’umanità”

Lorenzo Di Bari

Dicembre 11, 2025

L’organizzazione per i diritti umani Amnesty International ha pubblicato un rapporto di 173 pagine che accusa Hamas e altre fazioni armate palestinesi di aver commesso crimini contro l’umanità durante il massacro avvenuto il 7 ottobre 2023. Il documento, intitolato “Prendere di mira i civili: omicidi, prese di ostaggi e altre violazioni da parte di gruppi armati palestinesi in Israele e Gaza“, evidenzia le atrocità perpetrate e chiede la restituzione delle spoglie dell’ultimo ostaggio, il sergente maggiore Ran Gvili.

Le accuse di Amnesty international

Amnesty International ha formalmente accusato Hamas e altri gruppi armati palestinesi di crimini contro l’umanità, tra cui omicidio e tortura, in relazione agli eventi del 7 ottobre 2023 e al trattamento degli ostaggi a Gaza. Il rapporto sottolinea che, sebbene l’organizzazione avesse già denunciato crimini di guerra da parte di Hamas, non si era mai spinta a dichiarare che la violenza raggiungesse la soglia dei crimini contro l’umanità. La ONG ha condannato vari atti di violenza, tra cui omicidi, stermini, incarcerazioni arbitrarie, torture, sparizioni forzate, stupri e altre forme di violenza sessuale.

Il massacro del 7 ottobre è stato descritto come un “crimine contro l’umanità di sterminio“. Amnesty ha attribuito la responsabilità principale di questi atti alla ala militare di Hamas, le Brigate Izzadin al-Qassam, definendole i principali responsabili del massacro. Altri gruppi terroristi di Gaza, come la Jihad islamica palestinese e le Brigate dei martiri di al-Aqsa, sono stati accusati di avere una responsabilità minore in questi eventi.

Il contesto del massacro

Il 7 ottobre 2023, un attacco coordinato da Hamas ha portato a un massacro che ha scosso profondamente la comunità internazionale. Durante questo evento, numerosi civili israeliani sono stati uccisi e presi in ostaggio, creando una crisi umanitaria senza precedenti. Amnesty International ha raccolto testimonianze e prove che documentano la brutalità degli attacchi e il trattamento riservato agli ostaggi, evidenziando la necessità di una risposta globale e di una giustizia per le vittime.

Il rapporto di Amnesty non si limita a descrivere gli eventi, ma si propone anche di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla gravità della situazione. La richiesta di restituzione delle spoglie di Ran Gvili evidenzia l’importanza di riconoscere il dolore delle famiglie e delle comunità colpite da tali violenze. La ONG invita le autorità internazionali a prendere misure concrete per garantire che i responsabili di questi crimini siano perseguiti e che le vittime ricevano giustizia.

Le reazioni internazionali

La pubblicazione del rapporto ha suscitato reazioni contrastanti a livello internazionale. Mentre alcuni governi e organizzazioni hanno espresso sostegno alle conclusioni di Amnesty International, altri hanno criticato l’interpretazione degli eventi e la focalizzazione su Hamas, sostenendo che la situazione è complessa e coinvolge molteplici attori. Le tensioni tra le diverse posizioni politiche rendono difficile trovare un consenso su come affrontare le violazioni dei diritti umani in questo contesto.

In un momento in cui il conflitto israelo-palestinese continua a generare divisioni, il rapporto di Amnesty International rappresenta un tentativo di porre l’accento sulla necessità di proteggere i diritti umani e di garantire che i crimini non rimangano impuniti. La comunità internazionale è chiamata a riflettere su queste questioni e a lavorare per una soluzione che ponga fine alla violenza e promuova la pace nella regione.

×