La tradizione gastronomica italiana ha ottenuto un importante riconoscimento, entrando ufficialmente nella Lista rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Unesco. Questo traguardo è stato raggiunto grazie all’approvazione della candidatura denominata “Cucina italiana fra sostenibilità e diversità bio-culturale“, deliberata dal Comitato intergovernativo dell’Unesco durante una riunione tenutasi a Nuova Delhi il 10 dicembre 2025. La delegazione italiana, guidata dal ministro degli Esteri Antonio Tajani, ha accolto con entusiasmo l’annuncio, che segna un momento storico per la valorizzazione della cultura culinaria italiana.
La candidatura e il suo significato
La candidatura per il riconoscimento è stata presentata nel 2023 dal Collegio Culinario Associazione culturale per l’enogastronomia italiana, in collaborazione con Casa Artusi, l’Accademia della Cucina Italiana e la rivista La Cucina Italiana. L’obiettivo principale era quello di promuovere valori e principi tipici della tradizione gastronomica italiana, come il contrasto allo spreco alimentare e l’uso responsabile delle risorse. Questo riconoscimento rappresenta un cambiamento significativo nella storia dei riconoscimenti gastronomici dell’Unesco, poiché è la prima volta che viene premiata una tradizione culinaria nella sua interezza, superando l’approccio precedente che si concentrava su pratiche o tecniche isolate.
L’importanza di questo riconoscimento va oltre la mera celebrazione della cucina italiana. Esso sottolinea la capacità di questa tradizione di unire diverse comunità, proteggere la biodiversità e riflettere la ricchezza culturale dei vari territori italiani. La cucina italiana è vista come un modello di inclusività e sostenibilità, capace di affrontare le sfide moderne legate all’alimentazione e all’ambiente.
Il patrimonio culturale italiano e il riconoscimento Unesco
Con l’inserimento della cucina italiana, il numero totale di elementi italiani iscritti nella Lista del patrimonio immateriale dell’Unesco sale a 20. Attualmente, la lista comprende circa 800 elementi provenienti da 150 Paesi. Tra i riconoscimenti precedenti attribuiti all’Italia si trovano la Dieta Mediterranea (2013), la Vite ad alberello di Pantelleria (2014), l’Arte del pizzaiuolo napoletano (2017) e la Cerca e cavatura del tartufo (2021). Questi riconoscimenti evidenziano non solo la ricchezza della tradizione gastronomica italiana, ma anche l’importanza di pratiche alimentari sostenibili e responsabili.
La valorizzazione della cucina italiana da parte dell’Unesco rappresenta un’opportunità per promuovere ulteriormente la cultura gastronomica del Paese a livello globale. Questo riconoscimento potrebbe incentivare il turismo gastronomico, attrarre visitatori interessati a scoprire le tradizioni culinarie locali e contribuire allo sviluppo economico delle comunità legate a queste pratiche.
In un momento in cui il mondo sta affrontando sfide legate alla sostenibilità e alla sicurezza alimentare, la cucina italiana emerge come un esempio di come la tradizione possa convivere con l’innovazione, creando un futuro alimentare più responsabile e rispettoso dell’ambiente.
