La tensione tra Thailandia e Cambogia è tornata a crescere, con entrambe le nazioni che si scambiano accuse riguardo alla violazione della tregua siglata lo scorso ottobre. Il 5 gennaio 2025, Bangkok ha riportato che aerei da guerra thailandesi hanno condotto raid nel territorio cambogiano, aggravando una situazione già critica. Secondo quanto riportato dal Khmer Times, il ministero della Difesa di Phnom Penh ha confermato che i caccia F-16 hanno sganciato ordigni in un’area della provincia di Banteay Meanchey, situata vicino al confine. Al momento non ci sono notizie di vittime, ma le segnalazioni di sorvoli e di altre operazioni militari continuano a giungere da diverse località cambogiane.
Il premier cambogiano Hun Sen, che detiene il potere da 38 anni, ha espresso la propria preoccupazione per l’escalation, lodando al contempo le forze armate nazionali. In un comunicato, ha sottolineato come la Cambogia avesse finora dimostrato moderazione nel rispettare la tregua annunciata il 26 ottobre, ma ora le sue forze sono costrette a difendere il territorio. Gli attacchi di artiglieria sono stati segnalati nella località di Samraong, dove la situazione è particolarmente tesa. Un rifugiato, Lay Non, ha raccontato all’agenzia AFP di aver trovato riparo in una pagoda nella provincia di Siem Reap, descrivendo i combattimenti come più intensi rispetto a quelli di luglio. Maly Socheata, portavoce del ministero cambogiano della Difesa, ha denunciato il fuoco indiscriminato dell’esercito thailandese su aree abitate e scuole, inclusa la sacra area del tempio di Ta Krabey.
Oltre 500.000 sfollati
La nuova escalation ha causato almeno 12 morti, di cui sette civili cambogiani e cinque soldati thailandesi, con entrambe le nazioni che si accusano reciprocamente. Le autorità stimano che oltre 500.000 persone siano state costrette a lasciare le proprie case a causa dei conflitti. Il ministero della Difesa cambogiano ha dichiarato che 20.105 famiglie, equivalenti a 101.229 individui, sono fuggite da cinque province: Pursat, Preah Vihear, Banteay Meanchey, Oddar Meanchey e Siem Reap, tutte oggetto di attacchi da parte delle forze thailandesi. Dall’altra parte del confine, la Thailandia accusa la Cambogia di aver costretto alla fuga circa 400.000 persone, affermando che i civili hanno abbandonato le loro abitazioni a causa di una minaccia imminente alla loro sicurezza, come dichiarato dal portavoce del ministero della Difesa thailandese, Surasant Kongsiri.
Bangkok: “Dialogo? Non è il momento, ma ascolteremo Trump”
Donald Trump, che aveva mediato l’accordo di cessate il fuoco, ha manifestato l’intenzione di intervenire nuovamente per favorire la de-escalation. “Dovrò fare una telefonata”, ha dichiarato. Tuttavia, la Thailandia ha affermato di non essere pronta per un dialogo o per una mediazione esterna. Nikorndej Balankura, portavoce del ministero degli Esteri thailandese, ha dichiarato che il governo valuterà la possibilità di un dialogo solo quando sarà certa che la sovranità e l’integrità territoriale della Thailandia non siano più minacciate. Ha aggiunto che Bangkok ascolterà le proposte di Trump, ma ha ribadito che il momento attuale non è propizio per colloqui, in linea con quanto affermato dal premier thailandese al leader malese Anwar Ibrahim, che aveva contribuito alla mediazione dell’accordo di ottobre.
Phnom Penh dice ‘no’ ai Giochi del Sudest asiatico a Bangkok
La Cambogia ha ufficialmente annunciato il ritiro dai Giochi del Sudest asiatico, attualmente in corso in Thailandia. Akarin Hiranprueck, funzionario dell’organizzazione, ha confermato la notizia. In precedenza, la Cambogia aveva già reso noto che i propri atleti non avrebbero partecipato a otto discipline. Vath Chamroeun, presidente del Comitato olimpico nazionale cambogiano, ha comunicato che la delegazione cambogiana tornerà a casa a causa delle forti preoccupazioni espresse dalle famiglie degli atleti riguardo alla loro sicurezza. Questo annuncio è giunto il giorno dopo l’apertura dei Giochi, che si concluderanno il 20 dicembre. Nonostante il ritiro, alcuni membri della delegazione cambogiana hanno partecipato alla cerimonia di apertura a Bangkok.
