Imu 2025: scadenza per il saldo il 16 dicembre, guida al calcolo e informazioni utili

Franco Fogli

Dicembre 10, 2025

Il termine per il pagamento della seconda rata dell’IMU, l’Imposta Municipale Unica, scade il 16 dicembre 2025. Questa tassa interessa principalmente i proprietari di immobili che non sono considerati come abitazione principale, inclusi terreni agricoli e aree fabbricabili.

Chi è obbligato a pagare l’imu

Secondo le indicazioni fornite dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, non è necessario versare l’IMU per le pertinenze dell’abitazione principale, classificate nelle categorie catastali C/2, C/6 e C/7, limitatamente a un’unità per ciascuna di queste categorie, anche se registrate insieme all’unità abitativa. L’abitazione principale è esente da questa tassa, salvo che si tratti di immobili di lusso, come ville, castelli o edifici di particolare valore storico o artistico. In tali casi, l’imposta è sempre dovuta. L’esonero dall’IMU per l’abitazione principale è legato al rispetto di requisiti di residenza e dimora abituale.

Sono obbligati a pagare l’IMU i proprietari degli immobili, i titolari di diritti reali come usufrutto o abitazione, i genitori assegnatari di una casa familiare per decisione del giudice, e i concessionari di aree demaniali. Anche i locatari di immobili in locazione finanziaria, compresi quelli in fase di costruzione, devono procedere al pagamento.

Le città con l’imu più alta

Roma si colloca al primo posto nella classifica delle città italiane con le aliquote IMU più elevate, con un’imposta media annuale che raggiunge i 3.500 euro. Milano segue con un’imposta di circa 3.000 euro. Questi dati emergono da uno studio condotto dal Servizio Stato Sociale e Politiche Fiscali della UIL. Le città di Roma, Milano e Venezia presentano costi elevati per le seconde case, con importi annuali variabili tra 2.300 e oltre 3.400 euro. Al contrario, città come Palermo, Pesaro, Cosenza ed Enna registrano costi annuali inferiori ai 400 euro.

Il divario tra le città con l’IMU più alta e quelle con l’imposta più bassa supera i 3.000 euro all’anno. I costi annuali per Roma, Milano e Venezia sono rispettivamente 3.499 euro, 2.957 euro e 2.335 euro, mentre Palermo, Pesaro, Cosenza ed Enna si attestano su valori molto più bassi: 391 euro, 394 euro, 395 euro e 460 euro.

Calcolo e aliquote dell’imu

La legge stabilisce un’aliquota standard per l’IMU, che i comuni possono modificare, sia aumentando che riducendo, all’interno dei limiti previsti dalla normativa. Ogni comune ha la responsabilità di determinare le aliquote dell’IMU attraverso una delibera del Consiglio Comunale, permettendo così una certa flessibilità nella gestione di questa imposta.

Esenzioni dall’imu

Una sentenza della Corte Costituzionale, emessa il 13 ottobre 2022, ha chiarito un aspetto controverso riguardante l’esenzione dall’IMU. In precedenza, per non pagare l’IMU, era necessario che l’intero nucleo familiare del proprietario avesse sia la residenza che la dimora abituale nello stesso immobile. Se, ad esempio, i coniugi risiedevano in due immobili diversi all’interno dello stesso comune, l’esenzione poteva essere applicata solo a uno dei due.

La Corte ha stabilito che tale normativa è incostituzionale, affermando che entrambi i coniugi devono poter beneficiare dell’esenzione IMU per le loro rispettive abitazioni, anche se vivono in luoghi diversi. Questa decisione è stata motivata dall’aumento della mobilità nel mercato del lavoro e dalla crescente diffusione di stili di vita che prevedono residenze separate. La Corte ha sottolineato che non si può applicare un obbligo di coabitazione per i coniugi, dato che una scelta consensuale o una giusta causa possono giustificare residenze disgiunte. Pertanto, la normativa deve essere modificata per rimuovere riferimenti discriminatori al “nucleo familiare“, consentendo così a ciascun coniuge di godere delle esenzioni per le rispettive proprietà.

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