Asia colpita da alluvioni e frane: 1.800 vittime e milioni di sfollati in Sri Lanka, Indonesia e Thailandia

Franco Fogli

Dicembre 10, 2025

Le forti piogge monsoniche e le tempeste tropicali che hanno colpito il Sud-Est asiatico a partire dalla fine di novembre 2025 hanno causato devastanti alluvioni e frane, tra le più gravi degli ultimi anni, aggravate dai cambiamenti climatici. Secondo le stime di agenzie ufficiali e umanitarie, oltre 1.800 persone hanno perso la vita in paesi come l’Indonesia, lo Sri Lanka, la Thailandia e la Malaysia. Milioni di sfollati si trovano ad affrontare gravi carenze di cibo, acqua potabile e assistenza sanitaria. Le precipitazioni hanno superato i livelli monsonici abituali, colpendo aree già vulnerabili dopo una stagione caratterizzata da cicloni e tifoni intensi.

Situazione in Indonesia

L’Indonesia è il paese più colpito, con un bilancio delle vittime che supera le 961 persone nelle province di Aceh, Sumatra Settentrionale e Sumatra Occidentale. Altre 293 persone risultano disperse, come riportato dall’Agenzia nazionale per la gestione dei disastri (BNPB). Circa un milione di persone sono state costrette a lasciare le proprie abitazioni, mentre oltre 156.000 abitazioni sono state danneggiate. Le autorità locali, come il governatore di Aceh, Muzakir Manaf, hanno denunciato una grave mancanza di personale sanitario nelle zone colpite, affermando: “Manca tutto, soprattutto il personale medico”. L’impatto delle frane è stato amplificato dal disboscamento illegale e dalla perdita di foreste causata da miniere e piantagioni. In risposta a questa crisi, il presidente Prabowo Subianto ha annunciato piani per l’acquisto di duecento elicotteri da utilizzare nella gestione delle emergenze nel 2026.

Impatto in Sri Lanka

Lo Sri Lanka, colpito dal ciclone Ditwah, il più potente a raggiungere l’isola nel XXI secolo, ha registrato finora 618 vittime e 209 dispersi. Le alluvioni continuano a interessare ampie zone, dai rilievi centrali ai distretti costieri. Le autorità avvertono che i terreni montuosi rimangono instabili a causa delle piogge monsoniche in corso. Sebbene i livelli dell’acqua stiano lentamente diminuendo, oltre 100.000 persone vivono ancora in campi di accoglienza statali, un numero in calo rispetto alle 225.000 registrate all’inizio di dicembre.

Condizioni in Thailandia

In Thailandia, le inondazioni persistono in diverse province, tra cui otto nella pianura centrale, quattro nel sud e due nel nord. Il Dipartimento per la prevenzione e mitigazione dei disastri ha segnalato un graduale ritiro delle acque nella maggior parte delle aree colpite. Almeno 276 persone hanno perso la vita, principalmente a causa di folgorazioni e incidenti legati all’emergenza, come annegamenti e incidenti stradali su strade allagate. Le autorità militari sono attivamente coinvolte nelle operazioni di evacuazione e soccorso, mentre le piogge continuano a creare pressioni sulle infrastrutture critiche.

Effetti in Malaysia

In Malaysia, l’Agenzia nazionale per la gestione dei disastri (NADMA) ha confermato che le inondazioni hanno colpito otto stati del nord del paese dalla fine di novembre. Il bilancio attuale è di due vittime, ma oltre 18.700 persone sono state costrette a lasciare le proprie case, secondo l’AHA Centre dell’ASEAN. Le intense precipitazioni hanno provocato allagamenti urbani, interruzioni dell’elettricità e chiusure stradali, specialmente nelle aree più densamente popolate, aggravando ulteriormente la situazione per gli sfollati.

×