Ricerca: uno studio italiano rivela le cause della scomparsa dei Neanderthal

Franco Fogli

Dicembre 9, 2025

Un recente studio condotto presso l’Università di Roma Tor Vergata ha messo in luce un nuovo modello matematico che offre una spiegazione alternativa alla scomparsa dei Neanderthal. Secondo i ricercatori, questo fenomeno potrebbe essere attribuito a un processo di integrazione genetica prolungata con Homo sapiens, piuttosto che a eventi catastrofici o a una completa estinzione.

Il modello matematico e la ricerca

Il 9 dicembre 2025, il team di ricerca, guidato da Andrea Amadei del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Chimiche dell’Università di Roma Tor Vergata, ha pubblicato i risultati dello studio su ‘Scientific Reports’. La ricerca si propone di rispondere a una delle domande più intriganti dell’evoluzione umana: perché i Neanderthal sono scomparsi? Per decenni, gli scienziati hanno sviluppato teorie contrastanti, che spaziano da cali demografici improvvisi a cambiamenti climatici, fino alla competizione con Homo sapiens. Tuttavia, il nuovo modello suggerisce che i Neanderthal non siano stati completamente eliminati, ma piuttosto assimilati geneticamente dalla popolazione di Homo sapiens.

Il contributo di Giulia Lin dell’Istituto Svizzero di Scienze e Tecnologie Acquatiche e di Simone Fattorini dell’Università dell’Aquila ha arricchito ulteriormente la ricerca. Il modello proposto si basa su un lungo processo evolutivo caratterizzato da ripetuti flussi migratori. Questi piccoli movimenti migratori avrebbero consentito a Homo sapiens di introdurre il proprio patrimonio genetico in territori abitati dai Neanderthal, portando a un progressivo rimescolamento genetico.

Le implicazioni del rimescolamento genetico

Secondo il modello sviluppato dal team di ricerca, le continue, seppur modeste, migrazioni di Homo sapiens avrebbero avuto luogo per un intervallo di tempo compreso tra 10.000 e 30.000 anni. Questo lungo periodo di interazione avrebbe facilitato un’integrazione genetica tale da spiegare la quasi totale sostituzione del patrimonio genetico neanderthaliano. Amadei ha spiegato che non è necessario invocare eventi catastrofici o vantaggi evolutivi schiaccianti per comprendere la scomparsa dei Neanderthal; è sufficiente considerare l’effetto del tempo e del flusso genetico costante.

La ricerca mette in evidenza che il mescolamento genetico potrebbe essere un meccanismo chiave nella scomparsa dei Neanderthal. Sebbene altri fattori possano aver avuto un ruolo, il modello suggerisce che l’assorbimento dei Neanderthal nel pool genetico di Homo sapiens potrebbe essere avvenuto in modo graduale e naturale.

La traccia genetica dei Neanderthal oggi

Le ricerche di paleogenetica condotte negli ultimi anni hanno documentato numerosi episodi di ibridazione tra Homo sapiens e Neanderthal, evidenziando un intreccio di incontri e scambi che ha lasciato una traccia profonda nel Dna delle popolazioni moderne dell’Eurasia. Questa eredità genetica conferma che i Neanderthal non sono stati semplicemente eliminati, ma che la loro essenza continua a vivere attraverso il Dna presente in molti di noi.

Lo studio suggerisce che la fine dei Neanderthal potrebbe essere interpretata come una trasformazione piuttosto che una scomparsa definitiva. La graduale integrazione nella specie Homo sapiens ha creato un legame duraturo, testimoniato dalla presenza di Dna neanderthaliano nelle popolazioni moderne. Questa scoperta non solo arricchisce la nostra comprensione dell’evoluzione umana, ma invita anche a riflettere sull’importanza dei processi di integrazione e mescolamento culturale e genetico nel corso della storia.

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