Nel 2025, l’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (Agenas) ha presentato i risultati del Programma Nazionale Esiti (Pne) 2025, rivelando un quadro complesso delle performance degli ospedali italiani. Secondo l’analisi, solo dieci strutture situate nel Centro-Nord e l’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II di Napoli hanno raggiunto un “livello alto o molto alto” nel corso del 2024, evidenziando una significativa disparità territoriale nel sistema sanitario nazionale.
Il contesto dell’analisi ospedaliera
Il 9 dicembre 2025, Agenas ha reso noti i risultati finali della valutazione delle strutture sanitarie, sottolineando come il sistema sanitario italiano possa migliorare quando sono stabiliti riferimenti normativi chiari e strumenti di valutazione efficaci. L’agenzia ha affermato che, nonostante i progressi, il settore sanitario continua a essere caratterizzato da forti disuguaglianze, in particolare tra le regioni del Nord e del Sud. Le differenze sono evidenti in vari ambiti, come la chirurgia oncologica e la tempestività nell’accesso a procedure salvavita, con il Sud che presenta un divario significativo rispetto al Nord.
Nell’ambito della valutazione, sono state esaminate 1.117 strutture ospedaliere, sia pubbliche che private, utilizzando i dati delle schede di dimissione ospedaliera (Sdo) e incrociandoli con l’Anagrafe tributaria e il flusso dell’emergenza-urgenza. Il Pne 2025 non è concepito come una classifica, ma fornisce un elenco delle strutture che hanno ottenuto risultati migliori, utilizzando uno strumento grafico chiamato “treemap” per rappresentare la qualità delle cure in otto aree cliniche.
I migliori ospedali italiani nel 2024
Dall’analisi condotta, emerge che tra le 871 strutture valutate con il ‘treemap’, 189 hanno ottenuto valutazioni “alte o molto alte” in tutte le aree analizzate, pari al 21% del totale. Quindici di queste strutture hanno raggiunto un “livello alto o molto alto” in almeno sei aree nel 2024. Tra le eccellenze si trovano l’Ospedale Bolognini in Lombardia, l’Ospedale di Montebelluna in Veneto, l’Ospedale Bentivoglio in Emilia-Romagna, e l’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II di Napoli in Campania, solo per citarne alcune.
Questi risultati evidenziano non solo le performance delle strutture, ma anche la necessità di un monitoraggio continuo per garantire che gli standard di assistenza siano mantenuti e migliorati nel tempo. La qualità delle cure è un obiettivo cruciale, e l’analisi di Agenas fornisce una base per comprendere le aree in cui è necessario intervenire.
Analisi delle aree critiche
L’analisi di Agenas ha messo in evidenza che, sebbene ci siano miglioramenti in molte aree, persistono criticità significative. Per esempio, nel settore cardiovascolare, i ricoveri per infarto miocardico acuto sono diminuiti del 21%, ma la concentrazione dei casi complessi è rimasta elevata, con circa il 90% dei ricoveri effettuati in strutture ad alto volume. Anche per la chirurgia oncologica, si sono registrati progressi, con un aumento della casistica trattata in centri ad alta specializzazione, in particolare per il tumore della mammella, dove la percentuale è passata dal 72% nel 2015 al 90% nel 2024.
Tuttavia, le disuguaglianze territoriali rimangono evidenti, soprattutto nelle regioni meridionali, dove solo il 28% delle resezioni pancreatiche avviene in strutture ad alto volume. La situazione è simile per gli interventi sul retto, che hanno mostrato un peggioramento rispetto agli anni precedenti, evidenziando la necessità di una strategia mirata per colmare il divario tra le diverse aree del Paese.
La tempestività dei trattamenti è un altro aspetto cruciale, con percentuali di interventi che variano notevolmente tra le regioni. Ad esempio, la percentuale di angioplastiche coronariche effettuate entro 90 minuti è aumentata al 63% a livello nazionale, ma con valori inferiori nel Sud. Anche per gli interventi per fratture del collo del femore, i dati mostrano un miglioramento, ma molte regioni continuano a registrare performance sotto gli standard attesi.
L’analisi di Agenas non solo fornisce un quadro delle performance ospedaliere, ma rappresenta anche un invito a tutti gli attori del sistema sanitario a lavorare insieme per garantire un accesso equo e di qualità alle cure per tutti i cittadini italiani.
