Philippe Lazzarini, direttore dell’UNRWA, ha denunciato un’irruzione della polizia israeliana avvenuta questa mattina, 8 dicembre 2025, nella sede dell’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati a Gerusalemme Est. Durante l’operazione, le forze di sicurezza hanno sequestrato computer, componenti IT e mobili, interrompendo le comunicazioni e ammainando la bandiera dell’agenzia, sostituita da una bandiera israeliana. Lazzarini ha dichiarato che il personale dell’agenzia era stato costretto a lasciare il sito all’inizio dell’anno, ma ha sottolineato che il compound mantiene lo status di sito ONU, immune da interferenze.
Un’azione controversa
Lazzarini ha descritto l’irruzione come un atto di flagrante mancanza di rispetto da parte di Israele, che come membro delle Nazioni Unite ha l’obbligo di proteggere l’inviolabilità dei siti ONU. In un post pubblicato su X, ha espresso preoccupazione per la situazione, evidenziando come questa azione violi gli impegni internazionali assunti dallo Stato israeliano.
Incontro tra Netanyahu e Waltz
Nel frattempo, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha incontrato l’ambasciatore americano all’ONU, Mike Waltz, per discutere del piano di pace statunitense per la Striscia di Gaza. All’incontro, svoltosi in un contesto di crescente tensione, ha partecipato anche il direttore del Consiglio di Sicurezza Nazionale, Gil Reich. Waltz, dopo il colloquio, ha in programma di incontrare i familiari di Ran Gvili, la cui salma, deceduta mentre era ostaggio, è l’ultima che Hamas deve restituire.
Colloqui tra Israele e Qatar a New York
Il 7 dicembre 2025, l’inviato speciale della Casa Bianca, Steve Witkoff, ha ospitato a New York un incontro tra rappresentanti di Israele e Qatar, confermato da un portavoce della Casa Bianca. La delegazione israeliana, guidata dal direttore del Mossad, David Barnea, ha partecipato a quello che rappresenta il colloquio di più alto livello tra i due paesi dopo l’accordo per la cessazione delle ostilità a Gaza. Durante l’incontro, si è discusso della fase successiva dell’accordo, che prevede il disarmo di Hamas e la creazione di un’amministrazione per il governo della Striscia di Gaza.
La situazione rimane tesa e complessa, con le autorità israeliane che continuano a operare in un contesto di conflitto e negoziati diplomatici che si susseguono tra le parti coinvolte.
