Il 8 dicembre 2025, il quotidiano ‘Il Tempo’, diretto da Daniele Capezzone, ha messo in luce un episodio controverso che coinvolge la dottoressa Francesca Albanese, attualmente in carica come special rapporteur delle Nazioni Unite. Durante la conferenza intitolata “16 Years of Siege on Gaza: Impact and Prospects”, tenutasi nel 2022, la Albanese ha condiviso il palco con figure di spicco legate a Hamas, tra cui i noti Bassem Naim e Ghazi Hamad. Questo incontro ha sollevato interrogativi sulla sua posizione e sui suoi legami con il terrorismo palestinese.
Il contesto della conferenza
La conferenza, che si è svolta nel 2022, ha affrontato le difficoltà e le prospettive della Striscia di Gaza, un tema di grande rilevanza internazionale. Tra i relatori, oltre ai rappresentanti di Hamas, era presente anche un personaggio chiave del terrorismo palestinese, noto per la sua vicinanza a leader come Islam Haniyeh e Yaya Sinwar. La sua presenza, insieme a quella di Albanese, ha sollevato preoccupazioni riguardo alla legittimità e alla natura dei suoi rapporti con queste figure. La Albanese, nel suo ruolo di special rapporteur, ha la responsabilità di promuovere i diritti umani e la pace, ma la sua partecipazione a eventi con tali personaggi ha destato sospetti.
Le reazioni e le dichiarazioni
Secondo quanto riportato da ‘Il Tempo’, la dottoressa Albanese non ha fornito spiegazioni soddisfacenti riguardo ai suoi legami con i rappresentanti del terrorismo palestinese. Ha giustificato la sua partecipazione, affermando di non aver avuto conoscenza di chi fosse presente in sala durante la conferenza. Tuttavia, questa giustificazione è stata accolta con scetticismo, data la sua esperienza e il suo ruolo di rilievo. In passato, Albanese aveva già affrontato critiche simili quando, durante un incontro con Mohammad Hannoun, noto per le sue posizioni filo-Hamas, aveva ammesso di non aver controllato adeguatamente la sua identità .
Il significato politico e sociale
La presenza di figure legate a Hamas e ad altre fazioni estremiste durante eventi internazionali è un tema delicato che solleva interrogativi sulla legittimità delle relazioni tra i rappresentanti delle Nazioni Unite e i gruppi considerati terroristi. La Albanese, essendo una figura di spicco all’interno dell’ONU, ha il dovere di chiarire la sua posizione e di dissociarsi da pratiche violente e da ideologie estremiste. La sua mancanza di chiarezza potrebbe avere ripercussioni significative sulla sua credibilità e sulla percezione del suo operato.
Il dibattito attorno a queste tematiche è destinato a proseguire, poiché la comunità internazionale osserva con attenzione le azioni e le dichiarazioni di chi, come la dottoressa Albanese, ha il compito di rappresentare i valori fondamentali delle Nazioni Unite.
