Per la prima volta dalla scomparsa di David Rossi, un’analisi scientifica offre nuovi elementi che potrebbero mettere in discussione la versione ufficiale della sua morte, avvenuta il 6 marzo 2013 a Siena. Secondo quanto riportato in esclusiva da ‘Le Iene’, un ingegnere forense ha presentato prove che suggeriscono che Rossi non si sarebbe tolto la vita, ma sarebbe stato ucciso. Il caso torna così al centro dell’attenzione pubblica e giuridica, con la richiesta della famiglia di riaprire le indagini.
Le nuove analisi scientifiche
Recenti studi condotti dall’ingegnere forense Giuseppe Monfreda, esperto di simulazioni digitali, mettono in discussione le conclusioni tratte da una perizia del 2022 realizzata dai Carabinieri del Ris e dall’Università La Sapienza. Monfreda ha utilizzato un manichino antropomorfo virtuale, calibrato sulle misure di David Rossi, per ricostruire la dinamica della caduta. La simulazione ha portato a una conclusione sorprendente: “David Rossi non si è suicidato, David Rossi è stato ucciso”.
L’ingegnere ha spiegato che la simulazione dimostra che la caduta non è compatibile con un gesto volontario. “Abbiamo impostato il manichino in base alle misure reali di Rossi“, ha dichiarato Monfreda, evidenziando che “David è stato trattenuto e poi lasciato”. Queste affermazioni coincidono con le tesi sostenute dalla famiglia di Rossi, che da anni chiede giustizia.
La voce della famiglia
Carolina Orlandi, figlia della moglie di Rossi, ha affermato: “Oggi non parliamo più di opinioni, lo dice la fisica: mio padre è stato ucciso”. Grazie ai servizi trasmessi da ‘Le Iene’, nel 2021 la Camera dei deputati ha istituito una commissione d’inchiesta sulla morte di Rossi. Nonostante le scoperte, la commissione ha concluso nel 2022 che le lesioni sul corpo di Rossi erano compatibili con un gesto di suicidio secondo la perizia ufficiale. Tuttavia, la famiglia continua a chiedere giustizia e chiarezza.
Le discrepanze nelle simulazioni
Dopo aver esaminato il video della caduta di Rossi e la simulazione ufficiale, Marco Occhipinti, autore dell’inchiesta, ha riscontrato delle incongruenze. Secondo l’ingegnere Monfreda, né i Ris né La Sapienza avrebbero acquistato la licenza per utilizzare il software Virtual Crash, impiegato nella simulazione originale. Inoltre, è emerso che la simulazione era stata effettuata con una versione obsoleta del software, incapace di riprodurre correttamente i movimenti di caduta.
Monfreda ha anche notato che la posizione di Rossi nel video della caduta differisce notevolmente da quella presentata nella simulazione ufficiale. Le gambe di Rossi, ad esempio, erano proiettate in avanti, mentre nella simulazione erano chiuse e puntate verso il basso. Queste discrepanze sollevano interrogativi sulla validità della ricostruzione ufficiale.
La nuova simulazione e le sue implicazioni
Il team di Virtual Crash ha deciso di ricostruire la caduta utilizzando una versione aggiornata del software. Hanno calibrato il manichino con le misure reali di Rossi, ottenute da una TAC 3D, e hanno ricostruito l’intera scena con grande precisione. I risultati indicano che la caduta di Rossi sarebbe avvenuta in modo diverso da quanto descritto nella simulazione ufficiale, suggerendo che Rossi sarebbe stato trattenuto da due persone prima di essere rilasciato.
Monfreda ha concluso che “David Rossi non si è suicidato. È stato trattenuto e poi rilasciato”, sottolineando che le evidenze scientifiche supportano questa ricostruzione. La figlia Carolina ha espresso il desiderio che questa nuova verità non venga ignorata e ha chiesto la riapertura delle indagini per omicidio, auspicando che un’altra procura possa prendersi carico del caso, lontano da Siena, dove ritiene siano stati commessi troppi errori.
