La presidenza siriana ha annunciato che il 7 e l’8 dicembre 2025 saranno celebrati come giorni di Festa della Liberazione, in onore del primo anniversario della caduta del regime di Bashar al-Assad. Questa ricorrenza è stata definita dal leader Ahmed al-Sharaa come un “momento determinante nella storia politica moderna del Paese”, a seguito di un’azione rapida e inaspettata che ha portato alla rimozione di uno dei regimi più oppressivi del Medio Oriente.
Cosa è successo un anno fa
Il 8 dicembre 2024, la situazione in Siria ha subito una svolta drammatica. A seguito dell’avanzata dei gruppi ribelli, principalmente quelli guidati da Hayat Tahrir al-Sham, Bashar al-Assad ha lasciato Damasco in fretta, cercando rifugio a Mosca insieme alla sua famiglia. Questa fuga è stata accelerata dalla mancanza di supporto da parte dei suoi principali alleati, Russia e Iran, entrambi impegnati in conflitti che hanno limitato la loro capacità di sostenere il regime siriano.
Da quel momento, al-Sharaa è emerso come la figura centrale della nuova Siria post-Assad, avviando una serie di iniziative diplomatiche per reintegrare il Paese nel contesto internazionale, dopo anni di isolamento. Nel corso dell’ultimo anno, ha ricevuto aperture da vari leader occidentali, tra cui Donald Trump, che lo ha accolto alla Casa Bianca il 10 novembre 2025, avviando un processo per un graduale allentamento delle sanzioni contro Damasco. Anche i Paesi del Golfo hanno mostrato segnali di apertura nei confronti della nuova leadership, nonostante il loro passato di sostegno a gruppi armati contro Assad. Tuttavia, i rapporti con Israele rimangono tesi, nonostante gli sforzi di al-Sharaa per ristabilire un dialogo.
La Siria del nuovo corso
La Siria, sotto la guida di al-Sharaa, ha cercato di riposizionarsi geopoliticamente, creando una nuova alleanza con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan. Questo nuovo approccio mira a ridurre la dipendenza da Mosca e Teheran, che ha caratterizzato il Paese per decenni. Negli ultimi anni del regime di Assad, la Siria ha visto un aumento del traffico di captagon, una droga che ha alimentato profitti illeciti.
Nonostante i progressi diplomatici, la situazione economica in Siria rimane critica. Il Pil è crollato di oltre il 70% dal 2011, e milioni di cittadini vivono in condizioni precarie, senza servizi essenziali. Al-Sharaa, pur non avendo risolto i problemi strutturali, è riuscito a evitare un nuovo conflitto civile su larga scala e ha smentito le preoccupazioni riguardo a un possibile regime oppressivo, mantenendo aperti bar e locali a Damasco e senza introdurre nuove restrizioni per le donne. Tuttavia, persistono forti preoccupazioni riguardo ai metodi di governo adottati, con accuse di costruzione di strutture parallele allo Stato e di affidamento a figure legate al suo passato jihadista. Le tensioni con le minoranze restano elevate, specialmente dopo due massacri perpetrati da forze pro-governative contro alawiti e drusi, che hanno alimentato la paura di un dominio sunnita.
Il regime di Assad
A fare da sfondo a questi eventi, nuove rivelazioni hanno riacceso l’attenzione sui crimini commessi dal regime di Assad. Un’inchiesta condotta da un’emittente pubblica tedesca ha rivelato l’esistenza di un database contenente oltre 70.000 fotografie e migliaia di documenti riservati, trapelati da un ex membro dell’esercito siriano. Le immagini, scattate tra il 2015 e il 2024, ritraggono 10.212 cadaveri, tra cui uomini, donne, minori e anche neonati, molti dei quali presentano segni evidenti di tortura e maltrattamenti.
Nel frattempo, da Mosca, figure di spicco del vecchio regime, come il generale Kamal Hassan e il magnate Rami Makhlouf, stanno presumibilmente finanziando milizie per destabilizzare il Paese, con milioni di dollari inviati a oltre 50.000 potenziali combattenti, soprattutto nelle comunità alawite. Il prossimo importante passo per la Siria sarà la formazione di un nuovo Parlamento, prevista per gennaio, che potrebbe rappresentare un vero contrappeso istituzionale dopo anni di potere personale o trasformarsi in un’ulteriore istituzione simbolica. Questo evento sarà cruciale per delineare il futuro della Siria nel periodo post-Assad.
