Un detenuto di origini albanesi, di 41 anni, è riuscito a evadere dalla Casa di Reclusione di Milano Opera nella notte del 7 dicembre 2025. La sua condanna prevede la detenzione fino a ottobre 2048. L’uomo ha utilizzato un metodo piuttosto classico per la fuga: ha segato le sbarre della finestra e si è calato dall’edificio utilizzando delle lenzuola annodate. Al momento, non sono chiari i dettagli su come sia riuscito a superare la cinta muraria e se abbia ricevuto aiuti esterni. Questo nuovo episodio evidenzia ulteriormente le criticità delle politiche penitenziarie italiane, come sottolineato da Gennarino De Fazio, Segretario Generale della Uilpa Polizia Penitenziaria.
Dichiarazioni di Gennarino De Fazio
De Fazio ha commentato la fuga, affermando che questo evento è solo l’ultimo di una serie di fallimenti delle politiche carcerarie degli ultimi 25 anni. Sottolinea che la situazione nelle prigioni italiane è drammatica e richiede interventi urgenti. Attualmente, la Polizia Penitenziaria e altre forze dell’ordine sono attivamente impegnate nella ricerca dell’evaso, e De Fazio esprime fiducia nel lavoro del Nucleo Investigativo Centrale della Polizia Penitenziaria e delle sue articolazioni territoriali. Tuttavia, egli avverte che non è sufficiente tappare le falle senza un piano programmatico concreto e degno di un paese civile.
Situazione nel carcere di Milano Opera
Il carcere di Milano Opera ospita attualmente 1.338 detenuti, a fronte di soli 918 posti disponibili, con un sovraffollamento del 153%. Questo numero è gestito da 533 agenti, quando sarebbero necessari almeno 811, il che rappresenta una carenza del 34%. De Fazio evidenzia che questa condizione non solo viola i diritti umani dei detenuti, ma mette anche a dura prova gli agenti di polizia penitenziaria, costretti a lavorare in condizioni estremamente difficili e a turni prolungati. A livello nazionale, i dati sono altrettanto allarmanti: ci sono 63.690 detenuti e solo 46.199 posti disponibili, con una mancanza di circa 20.000 agenti nelle carceri.
Richieste di intervento e riforme necessarie
De Fazio conclude il suo intervento chiedendo misure immediate per ridurre la densità detentiva e potenziare il personale della Polizia Penitenziaria e delle altre figure professionali. È essenziale ammodernare le strutture carcerarie, che continuano a deteriorarsi, implementare tecnologie e attrezzature moderne, garantire un’adeguata assistenza sanitaria e avviare riforme complessive. La situazione attuale è insostenibile e richiede un’attenzione urgente da parte delle autorità competenti per garantire un sistema penitenziario più umano e funzionale.
