Il 7 dicembre 2025, Keith Kellogg, inviato per l’Ucraina dell’ex presidente statunitense Donald Trump, ha dichiarato che un accordo per porre fine al conflitto in Ucraina è “davvero vicino”. Durante il suo intervento al Reagan National Defense Forum, Kellogg ha sottolineato che la risoluzione delle questioni legate al Donbass e alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, attualmente sotto il controllo russo dal marzo 2022, è fondamentale per raggiungere un’intesa duratura.
Il contesto del conflitto in Ucraina
Dal febbraio 2022, l’Ucraina è teatro di un conflitto che ha avuto inizio con l’invasione russa su vasta scala. Questo conflitto ha portato a una situazione di instabilità duratura e a gravi conseguenze umanitarie per la popolazione. Kellogg ha evidenziato che il conflitto attuale è senza precedenti dalla Seconda Guerra Mondiale, con perdite umane che superano i due milioni tra le forze russe e ucraine. Nonostante la mancanza di dati ufficiali confermati da Kiev e Mosca, l’inviato ha descritto le perdite come “orribili” e ha ribadito l’urgenza di porre fine a questa guerra.
Le sfide da affrontare
Kellogg ha spiegato che i “ultimi dieci metri” verso un accordo sono sempre i più complessi, sottolineando che in questa fase si concentrano le maggiori tensioni e attriti. Secondo lui, la chiave per la pace risiede nella risoluzione di due questioni principali: il futuro del Donbass e la gestione della centrale nucleare di Zaporizhzhia. La speranza è che, una volta affrontati questi temi, le altre problematiche possano essere risolte più facilmente.
L’inviato ha espresso ottimismo riguardo alla possibilità di un accordo, affermando che le parti coinvolte sono più vicine a trovare una soluzione. Tuttavia, la strada verso la pace è ancora irta di ostacoli e richiede un impegno significativo da entrambe le parti. La comunità internazionale osserva con attenzione gli sviluppi, sperando in una risoluzione che possa portare stabilità nella regione.
Le prospettive future
Il conflitto in Ucraina ha avuto ripercussioni globali, influenzando le relazioni internazionali e causando preoccupazioni per la sicurezza energetica in Europa. La situazione attuale richiede un delicato equilibrio tra diplomazia e sicurezza. Gli sforzi per raggiungere un accordo duraturo dovranno tener conto non solo delle esigenze immediate, ma anche delle implicazioni a lungo termine per la regione.
Kellogg ha concluso il suo intervento sottolineando l’importanza di trovare una soluzione pacifica, non solo per l’Ucraina, ma per la stabilità dell’intera area. La comunità internazionale attende con interesse ulteriori sviluppi, sperando che le prospettive di pace diventino una realtà concreta nel prossimo futuro.
