Editoria, il Domani: “Del Vecchio propone a Elkann 140 milioni per Gedi”

Lorenzo Di Bari

Dicembre 7, 2025

La proposta di Lmdv Capital per l’acquisizione dell’intero gruppo Gedi è arrivata al consiglio di amministrazione di Exor, e ha pareggiato l’offerta del greco Theo Kyriakou, il quale rimane comunque in una posizione privilegiata nella trattativa. Attualmente, il negoziato è in una fase critica, con l’assegnazione delle garanzie legate all’acquisto che è in corso.

La trattativa per gedi

Il processo di vendita di Gedi al gruppo Antenna, controllato dall’armatore greco Theo Kyriakou, è ancora in corso e non è stato concluso. La proposta presentata da Kyriakou, che ammonta a circa 140 milioni di euro, ha soddisfatto le richieste di John Elkann, ma la situazione potrebbe subire cambiamenti inaspettati. Infatti, come anticipato da Domani due settimane fa, Lmdv Capital, il family office di Leonardo Maria Del Vecchio, ha presentato martedì scorso un’offerta ufficiale di 140 milioni di euro, pareggiando l’offerta del gruppo di Kyriakou.

Del Vecchio, erede del fondatore di Luxottica, ha messo sul tavolo una cifra che rispetta le richieste di Elkann, il quale considera il valore dell’asset non inferiore a 150 milioni di euro. Del Vecchio spera di convincere il giovane Agnelli a cedere il gruppo editoriale a lui. È importante notare che nell’iniziativa non è coinvolta la restante parte della famiglia Del Vecchio, né la holding finanziaria Delfin, guidata da Francesco Milleri, attualmente attiva nel settore bancario.

Dettagli dell’offerta di lmdv capital

L’offerta di Del Vecchio prevede l’acquisizione totale del gruppo Gedi, che include non solo il quotidiano Repubblica e le emittenti radiofoniche come Radio Deejay, M2O e Radio Capital, ma anche La Stampa, Huffington Post, e i periodici Limes e National Geographic. Se l’acquisizione andrà a buon fine, Del Vecchio ha intenzione di mantenere la proprietà di tutte le testate, diversamente da quanto previsto da Kyriakou.

D’altra parte, Kyriakou non ritiene che La Stampa, che presenta debiti di circa 30 milioni di euro, possa entrare a far parte del nuovo colosso editoriale. Potrebbe quindi riaprirsi la trattativa con il gruppo editoriale Nem, guidato da Enrico Marchi, che attualmente è congelata. Anche l’HuffPost suscita l’interesse di due aziende significative. Nonostante la proposta finale di Kyriakou sia arrivata a fine novembre, il negoziato con Antenna non è ancora concluso, e ha fatto importanti progressi, entrando nella fase delle garanzie per il compratore.

Le implicazioni politiche e future

La questione di chi acquisterà Gedi ha attirato l’attenzione anche della politica. Palazzo Chigi è a conoscenza della trattativa tra Elkann e Kyriakou, e il premier Giorgia Meloni ha comunicato di non voler intervenire nella situazione. Tuttavia, la sinistra e il Partito Democratico seguono con preoccupazione la vicenda, poiché Repubblica è uno dei loro storici punti di riferimento editoriali.

Qualunque sia l’esito della cessione di Gedi, è previsto un ridimensionamento del numero dei giornalisti nelle redazioni di Repubblica e La Stampa. Gli esuberi previsti sono legati a prepensionamenti, con la speranza che il governo possa rifinanziare il fondo straordinario per l’editoria. Se dovessero essere disponibili queste risorse, la nuova o vecchia proprietà di Gedi potrebbe avviare il prepensionamento di circa 100 giornalisti a Repubblica e di 40 a La Stampa. Un’operazione necessaria per migliorare i conti di due testate in difficoltà, ma che rappresenta anche un patrimonio dell’editoria italiana da preservare.

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