Arrestato Palumbo, primario dell’ospedale Sant’Eugenio di Roma per corruzione

Marianna Ritini

Dicembre 7, 2025

Roberto Palumbo, primario del reparto di Nefrologia e Dialisi dell’ospedale Sant’Eugenio di Roma, è stato arrestato il 4 dicembre 2025 insieme a Maurizio Terra, un imprenditore attivo nel settore delle cliniche private per la dialisi. L’intervento delle forze dell’ordine è avvenuto in flagranza di reato, mentre Palumbo riceveva una busta contenente 3.000 euro in banconote da 50 e 100 euro da Terra. L’operazione si è svolta nei pressi della Regione Lazio, all’interno dell’auto del medico.

Dettagli dell’arresto

L’arresto di Roberto Palumbo e Maurizio Terra è stato eseguito dalla polizia di Stato, in particolare dalla squadra mobile, nell’ambito di un’indagine più ampia sulla corruzione nel sistema sanitario. Secondo le informazioni raccolte dagli investigatori, Palumbo avrebbe indirizzato i pazienti dimessi dalle strutture ospedaliere verso le cliniche di Terra in cambio di vantaggi economici. Questo scambio illecito è emerso durante le indagini condotte dalla sezione anticorruzione della polizia, che hanno avuto inizio circa un anno fa.

Dopo l’arresto, gli agenti hanno effettuato perquisizioni e sequestri, inclusi i telefoni dei due uomini, per raccogliere ulteriori prove a sostegno delle accuse. L’operazione ha messo in luce una rete di corruzione che coinvolge più di dieci indagati, rendendo evidente la gravità della situazione.

Le conseguenze legali

Roberto Palumbo è stato portato in carcere con l’accusa di corruzione, mentre Maurizio Terra è stato posto agli arresti domiciliari. Entrambi sono ora in attesa della decisione del giudice per le indagini preliminari sulla convalida delle misure cautelari richieste dalla procura di Roma. Il procuratore aggiunto Giuseppe De Falco coordina l’inchiesta, che ha rivelato un sistema di favoritismi e scambi illeciti all’interno delle strutture sanitarie.

L’operazione ha suscitato un forte interesse mediatico e ha messo in evidenza le problematiche legate alla gestione dei pazienti in dialisi, un settore già sotto pressione per la crescente domanda di servizi e per le risorse limitate disponibili. Le autorità sono determinate a fare chiarezza su questa vicenda e a garantire che i responsabili siano chiamati a rispondere delle loro azioni.

La vicenda di Palumbo e Terra rappresenta un campanello d’allarme per il sistema sanitario italiano, evidenziando la necessità di monitorare e prevenire la corruzione in ambito medico. La lotta contro la corruzione è fondamentale per garantire un servizio sanitario equo e trasparente, che metta al primo posto il benessere dei pazienti.

×