Il 5 dicembre 2025, a Napoli, si è svolto il meeting finale del progetto Return, promosso dalla Fondazione Return e finanziato attraverso il PNRR nell’ambito del programma NextGenerationEU. Durante l’incontro, Andrea Prota, presidente della fondazione, ha messo in evidenza l’importanza del progetto, sottolineando che il valore principale risiede nella creazione di una comunità coesa e attiva, un risultato che prima non esisteva. Questo evento ha riunito esperti, istituzioni e aziende per discutere i risultati ottenuti in tre anni di ricerca sulla scienza del multi-rischio, con l’obiettivo di sviluppare comunità e territori più resilienti di fronte ai cambiamenti climatici.
Il progetto return e la sua importanza
Andrea Prota ha spiegato che uno degli aspetti fondamentali di Return è la contaminazione tra diverse discipline. Il progetto ha riunito esperti che si occupano di rischi naturali, ambientali e antropici con professionisti delle scienze sociali, economiche e umane. Questo approccio integrato è essenziale per comunicare efficacemente con i cittadini, aiutandoli a comprendere i rischi e coinvolgendoli nella progettazione e nelle azioni necessarie per mitigare e adattare i loro territori ai cambiamenti climatici. Prota ha affermato che è cruciale capire come le persone percepiscono i rischi per sviluppare strategie efficaci.
Risultati e strumenti innovativi
Il presidente ha evidenziato i risultati tangibili del progetto, suddivisi in due categorie principali: metodologie e tecnologie per supportare le decisioni dei tutori della sicurezza dei cittadini, e strumenti per valutare i rischi e l’efficacia delle azioni intraprese. Tra le innovazioni presentate spicca Return Ville, una città virtuale creata per simulare scenari e interventi. In collaborazione con il Dipartimento della Protezione Civile, i risultati e gli strumenti sviluppati saranno messi a disposizione di Regioni, Comuni e imprese, favorendo un approccio proattivo alla gestione dei rischi.
Formazione e coinvolgimento dei giovani
Prota ha anche sottolineato l’importanza di formare le nuove generazioni. Il progetto ha superato i target stabiliti per i dottorati e gli assegni di ricerca, con una significativa partecipazione femminile, che ha superato il 40%. L’obiettivo è garantire continuità a queste professionalità, evitando che restino nel precariato. L’approccio multirischio è stato un elemento distintivo della formazione, dove ingegneri, architetti, giuristi e filosofi hanno collaborato con i ricercatori, acquisendo competenze che applicheranno nel loro lavoro quotidiano.
Collaborazione con le istituzioni locali
Infine, Prota ha accennato al rapporto instaurato con l’ANCI, l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani. All’inizio del 2026, è previsto un incontro a Napoli con i sindaci per discutere i risultati ottenuti dal progetto e valutare la possibilità di sottoscrivere un accordo che permetta ai Comuni di sfruttare appieno le risorse e le competenze sviluppate attraverso Return. L’incontro rappresenta un passo importante per consolidare la rete di collaborazione tra le istituzioni e garantire che i risultati del progetto possano beneficiare le comunità locali.
