Il Pil italiano è atteso in crescita dello 0,5% nel 2025 e dello 0,8% nel 2026, secondo le previsioni elaborate dall’Istat e pubblicate il 5 dicembre 2025. Questi dati offrono un’importante indicazione sullo stato dell’economia nazionale, evidenziando una ripresa moderata dopo un periodo di stagnazione.
Analisi del mercato del lavoro nel terzo trimestre 2025
Nel suo rapporto, l’Istat sottolinea che le retribuzioni contrattuali in termini reali a settembre 2025 risultano inferiori dell’8,8% rispetto ai livelli registrati a gennaio 2021. Si evidenzia, però, che nel terzo trimestre dell’anno si è continuato a registrare un trend positivo nel mercato del lavoro. Infatti, sono aumentate sia le ore lavorate che le unità di lavoro (ula) per il totale dell’economia, segnando rispettivamente un incremento del 0,7% e del 0,6% rispetto ai tre mesi precedenti.
Questo miglioramento ha coinvolto vari settori, con un incremento più marcato nelle costruzioni, che ha raggiunto il 1,4%, mentre nei servizi l’aumento si è attestato al 0,6%. Anche l’agricoltura ha mostrato una variazione positiva delle ula, pari a 0,7%, mentre l’industria ha registrato un incremento più contenuto, fermandosi a 0,4%. A ottobre, il tasso di occupazione ha mantenuto un ritmo di crescita simile a quello di settembre, con un aumento dello 0,3% e circa 75 mila nuovi occupati, portando il tasso di occupazione al 62,7%. È stato anche registrato un calo del tasso di disoccupazione, che si è attestato al 6,0%, con una diminuzione di 0,2 punti percentuali rispetto al mese precedente. Il numero di inattivi è rimasto stabile, con un tasso che si mantiene al 33,2%.
Previsioni sul pil e sulla domanda interna
L’Istat prevede che la crescita del Pil italiano nel biennio 2025-2026 sarà interamente sostenuta dalla domanda interna, che contribuirà con 1,1 punti percentuali alla crescita in entrambi gli anni. Tuttavia, si prevede un apporto negativo dalla domanda estera netta, che avrà un impatto di -0,6 punti percentuali nel 2025 e di -0,2 punti percentuali nel 2026. Queste previsioni si basano sull’ipotesi di un miglioramento del clima di incertezza riguardante la politica commerciale statunitense e su una stabilizzazione della domanda internazionale, accompagnata da una moderazione delle quotazioni delle materie prime energetiche.
In sintesi, l’andamento economico italiano mostra segnali di ripresa, ma le sfide legate alla domanda estera e alla stabilità delle retribuzioni rimangono elementi cruciali da monitorare nei prossimi mesi.
