Inaugurazione di Oltreplastica, la mostra dedicata alla trasformazione della plastica contemporanea

Franco Fogli

Dicembre 5, 2025

Oltreplastica è una mostra dedicata ai cambiamenti in corso nella plastica contemporanea e al contributo del design nel ripensare questa materia, il progetto e la responsabilità associata. La manifestazione, curata da Frida Doveil e organizzata dall’Adi Design Museum con la collaborazione di Eni, Main Partner del museo, si propone di esplorare i percorsi di transizione che portano la plastica oltre la sua tradizionale concezione. La mostra si concentra sul legame tra cultura materiale, innovazione industriale e sostenibilità ambientale.

Il significato di oltreplastica

Frida Doveil, curatrice della mostra, sottolinea che Oltreplastica rappresenta un concetto più profondo di un semplice titolo espositivo. Si tratta di un neologismo che evidenzia un cambiamento significativo: la plastica, come l’abbiamo sempre conosciuta, ha subito delle trasformazioni. Questo cambiamento richiede nuovi modi di classificarla e utilizzarla. Oltreplastica suggerisce una nuova tassonomia per una materia in continua evoluzione, raccontando come l’innovazione nel design possa fungere da motore culturale per questa trasformazione.

Impegni globali e responsabilità industriale

A distanza di oltre trent’anni dall’appello di Carl Sagan per la salvaguardia del pianeta, la Osaka Blue Ocean Vision, adottata durante il G20 nel 2019, rappresenta un primo passo significativo verso l’impegno internazionale di eliminare la dispersione di rifiuti plastici negli oceani entro il 2050. Questo approccio globale coinvolge l’intero sistema industriale e la Cultura del Progetto, promuovendo un nuovo modo di pensare alla materia, alle sue forme e ai suoi cicli vitali.

Luciano Galimberti, presidente dell’Adi, commenta che progettare per la contemporaneità implica affrontare nuove sfide in termini di ruolo e metodo. Superate le illusioni del Modernismo, rimane l’idea di un design riformatore che si evolve in risposta a un contesto sociale più ampio. La scienza e la tecnologia devono affrontare nuove domande per fornire risposte orientate al progresso sociale, riconoscendo che il design non può limitarsi a misurare la distanza dagli obiettivi prefissati.

La metamorfosi della plastica

La mostra Oltreplastica non si limita a celebrare o condannare la plastica, ma ne esplora la metamorfosi. Da simbolo del progresso e della produzione di massa, la plastica è oggi al centro di una ridefinizione radicale, in cui design e scienza dei materiali collaborano per riscriverne il destino. Attraverso una serie di prodotti, materiali e processi innovativi, la mostra illustra un percorso in continua evoluzione, caratterizzato da sperimentazioni e invenzioni progettuali che dimostrano la possibilità di una plastica responsabile, capace di superare i propri limiti.

La narrazione inizia con un richiamo alle origini della plastica, quando i primi polimeri sintetici rappresentavano l’innovazione e il sogno moderno. La sezione intitolata “La plastica degli inizi” presenta cinque plastiche iconiche, tra cui poliuretano e polietilene, attraverso oggetti premiati con il Compasso d’Oro tra il 1954 e il 2004, simboli di un’epoca in cui la plastica era considerata la materia dell’invenzione.

Classificazione delle plastiche contemporanee

Dalla premessa storica, si sviluppa una classificazione delle plastiche contemporanee, suddivisa in cinque profili di trasformazione e circolarità: plastica rivitalizzata, derivante dal riciclo chimico e meccanico; plastica a massa bilanciata, ottenuta da materie prime alternative; plastica bio-based, prodotta da fonti biologiche rinnovabili; plastica rigenerata, realizzata da scarti e residui organici; e plastica biofabbricata, creata da organismi e cellule viventi.

Le cinque sezioni della mostra presentano la materia non come un’entità inerte, ma come un campo di relazioni tra tecnologia, biologia e design. Oltreplastica offre uno sguardo sulle imprese, i ricercatori e i designer che considerano la materia come un attore attivo nel processo di trasformazione. Il design emerge come pratica evolutiva, capace di generare bellezza a partire dallo scarto e di ridefinire gli standard estetici, prefigurando un futuro in cui la plastica, pur mantenendo la sua identità, diventa ambientalmente, tecnicamente e culturalmente plausibile. Questo processo, in continua evoluzione, attraversa scienza, industria, società e immaginario, modificando la nostra percezione di contemporaneità. La mostra è realizzata con il supporto di Eni, Main Partner.

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