Franco Cuomo International Award: pace e diritti umani protagonisti dell’XI edizione

Lorenzo Di Bari

Dicembre 5, 2025

Hanin Soufan ha ricevuto un prestigioso riconoscimento nella sezione Letteratura durante l’undicesima edizione del Franco Cuomo International Award, svoltasi il 15 ottobre 2025 al Palazzo Giustiniani di Roma. Durante la cerimonia, la scrittrice ha espresso il suo desiderio di vedere riconosciuto lo Stato palestinese, sottolineando la condizione di esilio del popolo palestinese nella propria terra.

Il valore della parola e della giustizia

Il Franco Cuomo International Award si propone di riportare al centro del dibattito internazionale temi cruciali come la parola, la giustizia e la dignità umana. In un contesto globale segnato da conflitti e disuguaglianze, l’edizione di quest’anno ha avuto un forte impatto. Il primo a prendere la parola è stato l’economista e politologo Riccardo Petrella, il quale ha evidenziato l’importanza di sognare la pace e di lavorare attivamente per essa. Petrella ha criticato l’allocazione di enormi risorse finanziarie per la guerra, mentre milioni di persone vivono senza accesso a servizi sanitari essenziali. Ha proposto un cambio di paradigma, passando dall’era dell’egoismo a una visione comunitaria, sottolineando che la sovranità non è sinonimo di pace. Il suo impegno per i beni comuni, in particolare per il diritto all’acqua e alla salute, è stato riconosciuto con l’assegnazione dell’award internazionale 2025, conferito in collaborazione con l’European Center for Peace and Development – Università della Pace.

La voce del popolo palestinese

Tra i premiati, Hanin Soufan ha attirato l’attenzione per il suo libro “Le anime invincibili di Gaza”, in cui narra la resilienza del popolo palestinese. Durante la premiazione, Soufan ha parlato della lunga sofferenza del suo popolo, esprimendo la speranza che un giorno la Palestina venga riconosciuta come Stato. La sua opera è stata elogiata dalla giuria per il suo impegno sociale e la qualità letteraria, capace di offrire uno sguardo autentico sulla vita nella Striscia di Gaza. L’attore e drammaturgo Moni Ovadia ha partecipato in videocollegamento, sottolineando il valore della scrittura di Soufan e l’importanza di continuare a raccontare la verità.

Diritti umani e giustizia internazionale

Un altro importante riconoscimento è andato a Flavia Lattanzi, giurista di spicco nel campo del diritto internazionale penale, che ha ricevuto il Premio alla Carriera per i Diritti Umani. Lattanzi ha commentato l’importanza di tutelare i diritti fondamentali, facendo riferimento alle situazioni critiche in Ucraina e Gaza. La sua carriera è caratterizzata da un impegno costante nelle corti internazionali e nella formazione di esperti in giustizia internazionale. Il Premio per il Dialogo e la Solidarietà è stato assegnato alla Comunità di Sant’Egidio, rappresentata dal professor Gianni La Bella, il quale ha sottolineato l’importanza di riappropriarsi della pace in un contesto di crescente individualismo.

Riconoscimenti nel mondo del giornalismo e dello spettacolo

Corrado Augias ha ricevuto il Premio alla Carriera per il Giornalismo, un riconoscimento per il suo contributo alla divulgazione culturale e al pensiero critico. In sua vece, il nipote Marco Suber ha raccontato le qualità del nonno, evidenziando la sua coerenza e curiosità. Roberto Andò, regista e intellettuale, ha vinto il Premio per lo Spettacolo, mentre Giovanni Grasso, Ruggero Cappuccio e Simone Migliorini sono stati premiati per il loro lavoro in Letteratura e Teatro. Altri riconoscimenti sono stati assegnati a figure di rilievo nei settori dell’arte e del giornalismo, tra cui il pittore Giuseppe Salvatori e il giornalista Emilio Casalini, per il loro impegno nella cultura e nella società.

La cerimonia ha messo in evidenza l’importanza di continuare a lottare per la pace e i diritti umani, promuovendo un messaggio di speranza e impegno collettivo.

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