Cancro al seno metastatico, Curigliano (Esmo): “Biomarcatori come nuova frontiera”

Lorenzo Di Bari

Dicembre 5, 2025

La ricerca oncologica sta facendo progressi significativi nella comprensione del tumore al seno metastatico, con l’obiettivo di identificare pazienti che potrebbero beneficiare di trattamenti mirati anche in stadi avanzati della malattia. Il 5 dicembre 2025, Giuseppe Curigliano, presidente eletto della European Society for Medical Oncology (Esmo) e professore di Oncologia medica presso l’Università degli Studi di Milano, ha condiviso queste informazioni con Adnkronos Salute. Curigliano è anche direttore della Divisione Sviluppo di nuovi farmaci per terapie innovative all’Istituto Europeo di Oncologia (Ieo) di Milano e partecipa al progetto EcHo-M, sostenuto da Daiichi Sankyo, volto a migliorare le cure per i pazienti affetti da tumori metastatici.

Nuove scoperte nella ricerca sul tumore al seno

Curigliano ha evidenziato come la ricerca attuale stia cercando di identificare un sottogruppo di pazienti con tumore al seno metastatico che potrebbe addirittura raggiungere una guarigione, nonostante la presenza di metastasi. La chiave di questa ricerca è l’individuazione di biomarcatori e caratteristiche cliniche che consentano di riconoscere i casi potenzialmente “curabili” anche in fase avanzata. Negli ultimi anni, il trattamento del tumore al seno metastatico ha subito una trasformazione radicale, grazie alla suddivisione della malattia in diversi sottotipi biologici.

Curigliano ha spiegato che oggi esistono algoritmi terapeutici distinti per i tumori endocrino-responsivi, per i tumori HER2-positivi e per quelli triplo-negativi. Questa segmentazione, basata su caratteristiche immunofenotipiche e molecolari, ha permesso lo sviluppo di terapie sempre più specifiche, migliorando significativamente i risultati clinici. Maggiore è la comprensione della malattia, più è possibile utilizzare farmaci “a bersaglio”, portando a benefici tangibili per i pazienti.

Risultati clinici e impatto sulla sopravvivenza

Secondo Curigliano, i principali studi clinici condotti negli ultimi anni hanno dimostrato un miglioramento della sopravvivenza in ciascun sottogruppo di malattia. Questo rappresenta un traguardo importante: per la prima volta, grazie all’introduzione di farmaci innovativi, si osserva un vantaggio di sopravvivenza reale e consistente, un evento che fino a poco tempo fa era raro negli studi sul tumore metastatico.

La combinazione di nuovi trattamenti e linee guida sempre più precise, che assegnano farmaci specifici a ciascun sottotipo molecolare, ha portato a un significativo miglioramento degli esiti per le pazienti. Curigliano ha sottolineato l’importanza di non limitarsi a controllare la malattia, ma anche di prolungare la vita delle pazienti, ponendo l’accento sulla qualità della vita quotidiana. Migliorare la sopravvivenza è fondamentale, ma è altrettanto cruciale garantire che le pazienti possano vivere una vita piena e dignitosa.

La ricerca continua a esplorare le possibilità offerte da trattamenti sempre più avanzati, con l’intento di garantire ai pazienti affetti da tumore al seno metastatico non solo una maggiore durata di vita, ma anche un miglioramento della qualità della loro esistenza.

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