La Corte d’Assise di Arezzo ha emesso oggi, 5 dicembre 2025, una sentenza di assoluzione per Sandro Mugnai, l’artigiano di San Polo, accusato di aver ucciso il vicino Gezim Dodoli. L’episodio risale al 5 gennaio 2023, quando Dodoli, armato di ruspa, danneggiò la proprietà di Mugnai durante una cena in famiglia. La decisione del tribunale ha suscitato un ampio dibattito sulla legittima difesa e sulle circostanze che hanno portato a questo tragico evento.
Il contesto dell’evento
La notte del 5 gennaio 2023, la famiglia Mugnai si trovava riunita per festeggiare l’Epifania quando Gezim Dodoli, 56 anni, ha fatto irruzione nel loro cortile con una ruspa. Secondo quanto emerso dalle indagini, Dodoli ha iniziato a colpire con il mezzo le auto parcheggiate, per poi dirigere la ruspa contro l’abitazione, sfondando una parte della parete. Sandro Mugnai, 54 anni, ha reagito afferrando il suo fucile da caccia e ha sparato diversi colpi verso la cabina della ruspa, colpendo e uccidendo Dodoli. Questo evento ha scatenato una serie di interrogativi riguardanti l’equilibrio tra legittima difesa e eccesso colposo.
Il processo e la sentenza
Durante il processo, il pubblico ministero Laura Taddei ha chiesto una condanna a 4 anni di reclusione, sostenendo che Mugnai avesse agito con un eccesso colposo di legittima difesa. Tuttavia, il collegio presieduto dalla giudice Anna Maria Loprete ha respinto tale richiesta, evidenziando le circostanze di pericolo estremo che l’imputato e la sua famiglia hanno vissuto durante l’incidente. La difesa, rappresentata dagli avvocati Piero Melani Graverini e Marzia Lelli, ha insistito sulla legittimità della reazione di Mugnai, sottolineando il contesto di paura e isolamento in cui si trovava la famiglia.
Le reazioni della comunità e l’eco mediatico
L’episodio ha suscitato un forte interesse pubblico e ha mobilitato la comunità di San Polo, che ha organizzato fiaccolate e manifestazioni di sostegno per Mugnai. Diverse figure politiche e militari, tra cui l’ex generale Roberto Vannacci, hanno espresso solidarietà all’artigiano, contribuendo ad accendere un dibattito più ampio sulla legittima difesa in situazioni di emergenza. La sentenza di oggi rappresenta non solo un punto di arrivo per il caso specifico, ma anche un momento di riflessione per la società riguardo alle norme che regolano la difesa personale.
La questione della legittima difesa continua a essere un tema controverso in Italia, e il caso di Sandro Mugnai potrebbe influenzare future interpretazioni giuridiche e normative in materia. La sentenza odierna, che ha assolto Mugnai, mette in evidenza la complessità delle situazioni in cui ci si trova a dover difendere la propria vita e quella dei propri cari.
