Il 4 dicembre 2025, il British Medical Journal ha lanciato un allarme significativo riguardo all’influenza degli influencer sui social media in ambito sanitario. Secondo uno studio condotto da Raffael Heiss del Center for Social and Health Innovation del Mci Management Center di Innsbruck, insieme a un team di ricercatori provenienti da Austria e Stati Uniti, il fenomeno dell’influenza sociale si sta rivelando problematico per la salute pubblica. L’articolo mette in evidenza come oltre il 70% dei giovani adulti negli Stati Uniti segua attivamente gli influencer, con più del 40% che ha acquistato prodotti sulla base dei loro consigli.
Criticità nei consigli medici degli influencer
Il gruppo di ricerca ha identificato quattro principali criticità nei consigli medici forniti dagli influencer. La prima è la mancanza di competenze mediche, che spesso porta a suggerimenti fuorvianti. La seconda riguarda l’influenza dell’industria, dove gli interessi commerciali possono distorcere le informazioni. La terza è rappresentata da bias personali, che possono influenzare la veridicità delle affermazioni fatte. Infine, la quarta criticità è legata ai danni sistemici che possono derivare da diagnosi errate e trattamenti inappropriati, con conseguenze potenzialmente gravi per la salute e le finanze dei consumatori.
Un esempio emblematico è rappresentato dalla celebrità Kim Kardashian, che ha incoraggiato i suoi 360 milioni di follower su Instagram a sottoporsi a uno screening completo con risonanza magnetica total body, un esame che non ha dimostrato benefici comprovati. Anche influencer con competenze sanitarie, come Eric Berg, un chiropratico statunitense con 14 milioni di iscritti su YouTube, possono diffondere informazioni fuorvianti, promuovendo integratori ad alto dosaggio e vendendo prodotti che hanno suscitato preoccupazioni legali.
La necessità di una regolamentazione
I ricercatori sottolineano l’importanza di un’azione coordinata tra governi e piattaforme di social media per mitigare i rischi associati a questi consigli medici. Le strategie suggerite includono una regolamentazione efficace e una maggiore responsabilità per gli influencer e le piattaforme, nonché un incremento della consapevolezza degli utenti attraverso una formazione mirata e l’accesso a informazioni verificate.
Tina Purnat di Harvard e David Scales della Cornell University, in un editoriale correlato, evidenziano la necessità di promuovere la fiducia tramite comunità verificate e campagne di salute pubblica partecipative. Sottolineano come le piattaforme digitali e gli incontri con i professionisti sanitari possano influenzare le convinzioni e le aspettative dei pazienti.
Il ruolo degli influencer come pazienti
Un altro aspetto interessante è rappresentato dagli influencer che condividono le proprie esperienze di malattia. Stephanie Santos Paulo del BMJ ha raccolto testimonianze di pazienti influencer, come Liam Robertson, che gestisce l’account Instagram @livingwithulcerativecolitis, e Lily Mae, con l’account @chronicallylil. Entrambi evidenziano l’importanza di una connessione emotiva e di un supporto tra pari, specialmente per condizioni stigmatizzate.
Jen Moore, che pubblica contenuti sull’endometriosi su Instagram, sostiene che il coinvolgimento dei medici sia fondamentale per migliorare l’assistenza sanitaria. Questi influencer possono fungere da ponte tra i pazienti e i professionisti, indirizzando i follower verso le cure adeguate e contribuendo a una maggiore consapevolezza delle problematiche sanitarie.
L’analisi del BMJ mette in luce la complessità della relazione tra social media e salute, evidenziando la necessità di un intervento strategico per garantire che i consigli medici forniti online siano sicuri, accurati e utili per il pubblico.
