Osho commenta Zerocalcare: “Senza fama e denaro, sarebbe come Goebbels”

Lorenzo Di Bari

Dicembre 4, 2025

Federico Palmaroli, noto sui social con il nome di Osho, ha recentemente suscitato un acceso dibattito con una battuta provocatoria pubblicata su Instagram. L’8 dicembre 2025, l’umorista ha commentato con sarcasmo la decisione di Zerocalcare di non partecipare alla fiera romana “Più Libri Più Liberi“, a causa della presenza della casa editrice “Passaggio al Bosco“, la cui linea editoriale è stata definita da Zerocalcare come “nazista“.

Palmaroli ha scritto: “Se Zerocalcare non era già ricco e famoso, a ‘Più libri Più liberi‘ c’annava pure se c’era Goebbels“. Questa affermazione ha attirato l’attenzione di molti utenti, generando una serie di reazioni sia di approvazione che di condanna. La battuta ha messo in luce la complessità delle scelte artistiche e delle posizioni politiche nel panorama culturale contemporaneo, dove le opinioni possono facilmente polarizzare il pubblico.

Il contesto della fiera “Più libri più liberi”

La fiera “Più Libri Più Liberi“, che si svolge annualmente a Roma, rappresenta un’importante manifestazione per il mondo dell’editoria e della cultura. Quest’anno, l’evento ha visto un’ampia partecipazione di autori, editori e lettori, ma è stato anche teatro di polemiche. La decisione di Zerocalcare di non partecipare ha sollevato interrogativi sul ruolo delle case editrici e sui contenuti che esse promuovono. La scelta di dissociarsi da una casa editrice accusata di avere posizioni estreme ha reso evidente come la cultura e la politica possano intrecciarsi in modi complessi e controversi.

Zerocalcare, uno dei fumettisti più seguiti in Italia, ha sempre utilizzato la sua arte per esprimere posizioni critiche nei confronti di temi sociali e politici. La sua decisione di non partecipare alla fiera è stata interpretata come un gesto di protesta contro ciò che considera contenuti inaccettabili. Questo ha dato vita a un dibattito più ampio su quali siano i limiti della libertà di espressione e sul ruolo degli artisti nel prendere posizione contro ideologie ritenute dannose.

Le reazioni nel mondo digitale

La battuta di Palmaroli ha scatenato una serie di reazioni sui social media, con utenti che hanno espresso opinioni contrastanti. Da un lato, ci sono coloro che hanno apprezzato l’ironia dell’umorista, vedendo nella sua affermazione un modo per sdrammatizzare una situazione tesa. Dall’altro, ci sono stati utenti che hanno condannato la battuta, ritenendola inopportuna e poco rispettosa nei confronti di un tema delicato come quello del nazismo.

Questo episodio ha messo in evidenza la polarizzazione delle opinioni nel dibattito pubblico, dove anche una battuta può diventare oggetto di accese discussioni. La figura di Palmaroli, già nota per le sue provocazioni, si è trovata al centro di una polemica che ha coinvolto non solo il mondo dell’editoria, ma anche quello della cultura popolare e della satira.

La questione solleva interrogativi su come gli artisti e i creatori di contenuti debbano affrontare temi complessi e delicati, e su quali siano le responsabilità che derivano dalla loro visibilità e influenza. La battuta di Osho, quindi, non è solo un momento di umorismo, ma un’opportunità per riflettere su questioni più profonde riguardanti la libertà di espressione, l’arte e la responsabilità sociale.

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