Libri, Barbanera suggerisce: “Riscoprire la Natura in era di IA”

Franco Fogli

Dicembre 4, 2025

L’editore del noto Almanacco, Luca Baldini, ha rilasciato un’intervista all’Adnkronos, in cui sottolinea come un numero crescente di giovani stia riscoprendo l’importanza di ritmi più lenti per riconnettersi con se stessi.

Un mondo in corsa

Il 4 dicembre 2025, Baldini ha condiviso le sue riflessioni sulla frenesia della vita moderna, caratterizzata dall’uso intensivo dell’Intelligenza Artificiale e dalla connessione continua a un universo virtuale. Secondo l’editore, l’unico antidoto a questa situazione è un ritorno alla Natura. In occasione del lancio dell’Almanacco 2026, Baldini ha illustrato come il libro offra preziosi suggerimenti per affrontare le sfide quotidiane. “È fondamentale mantenere un legame con il ritmo della natura“, ha affermato Baldini, il cui aspetto trasmette saggezza e serenità. “La nostra velocità è in dissonanza con il modo in cui il mondo si è evoluto nel corso dei millenni. Riconnettersi con questi ritmi ci permette di vivere in armonia con l’ambiente e tra di noi”.

La storia dell’Almanacco Barbanera

L’Almanacco, dedicato all’astronomo Barbanera, che visse a Foligno nel XVIII secolo, è un calendario che ha origine nel 1762. Baldini spiega che si tratta di un’opera che scandisce l’anno in dodici capitoli, ognuno dei quali esplora gli eventi e le peculiarità del mese corrispondente. “Vogliamo far comprendere ai lettori che il nostro mondo è incredibilmente ricco”, ha dichiarato, evidenziando l’importanza di riscoprire la bellezza che ci circonda. Il libro offre consigli pratici, curiosità quotidiane e idee creative, accompagnando il lettore lungo tutto l’anno. “Il primo consiglio proviene dalla luna: ogni giorno, un lunario indica le attività consigliate”, ha aggiunto Baldini, citando suggerimenti che spaziano dalla semina delle piante a rimedi per il benessere.

Tradizioni e saggezza popolare

Per il mese di gennaio, Baldini consiglia di osservare la natura per prevedere le condizioni meteorologiche. “Basta osservare le nuvole, gli animali e la luna”, ha affermato, condividendo un rimedio per la salute dei capelli. “Immergiamo tre rametti di rosmarino in acqua bollente e spruzziamo sulle radici, massaggiando. È ideale farlo durante la luna crescente nei giorni 28 e 29 di gennaio”. Questi suggerimenti richiamano alla mente le tradizioni delle nonne, evidenziando l’importanza di mantenere vive le radici culturali. “Il calendario offre momenti di connessione con il nostro territorio e la nostra storia, elementi essenziali da tramandare alle future generazioni”, ha sottolineato Baldini.

Il valore della tradizione

Baldini ha messo in evidenza la differenza tra le informazioni disponibili online e quelle contenute nell’Almanacco. “La rete offre molte opportunità, ma non sempre garantisce l’affidabilità delle informazioni”, ha dichiarato. “Abbiamo bisogno di un punto di riferimento che ci faccia sentire sicuri, e questo punto di riferimento è la tradizione”. Nel 2015, l’UNESCO ha riconosciuto l’Almanacco Barbanera come parte della “memoria del mondo”, un onore che sottolinea il suo valore culturale.

Quest’opera, realizzata a Spello, nel cuore dell’Umbria, è dedicata quest’anno a una fauna selvatica che rappresenta l’identità e il senso di appartenenza. Baldini ha concluso affermando che l’Almanacco è uno strumento che unisce le persone attorno a una tradizione comune. “La frase di apertura è sempre ‘un anno di felicità’, un invito a guardare il futuro con ottimismo”, ha affermato, incoraggiando i lettori a scoprire la bellezza che li circonda.

L’editore ha notato un crescente interesse tra i giovani, che cercano un rapporto più autentico con la natura e le persone. “Le due dimensioni possono coesistere, basta saper osservare”, ha concluso Baldini, invitando tutti a esplorare le meraviglie del mondo.

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