La Procura di Milano ha concluso le indagini relative all’incidente stradale avvenuto il 24 novembre 2024, che ha causato la morte di Ramy Elgaml. In totale, otto persone risultano indagate: sette carabinieri e Fares Bouzidi, l’amico della vittima che si trovava alla guida dello scooter coinvolto nell’incidente. Questo tragico evento si è verificato dopo un inseguimento di circa otto chilometri, terminato quando il mezzo ha impattato contro un semaforo all’incrocio tra via Ripamonti e via Quaranta.
Dettagli sull’incidente e gli indagati
Il 3 dicembre 2025, la Procura ha reso noto che Fares Bouzidi e il carabiniere Antonio Lenoci sono accusati di omicidio stradale. Per Lenoci, l’accusa si estende anche a lesioni, mentre gli altri militari coinvolti, ovvero Mario Di Micco, Luigi Paternuosto, Federico Botteghin e Bruno Zanotto, sono accusati di frode e depistaggio. Questi ultimi sono ritenuti responsabili per aver rimosso i video registrati da un cellulare da parte di due testimoni presenti al momento dell’incidente.
In aggiunta, quattro dei carabinieri coinvolti, tra cui Lenoci e Paternuosto, sono accusati di falsità ideologica in atti pubblici. Questo perché avrebbero celato la presenza di una telecamera dashcam sull’auto e di una bodycam personale, entrambi strumenti che avrebbero potuto documentare l’intero inseguimento. Anche Ilario Castello e Nicola Ignazio Zuddas sono accusati di aver fornito false dichiarazioni ai pubblici ministeri, aggravando ulteriormente la loro posizione.
Reazioni politiche all’incidente
La notizia dell’inchiesta ha suscitato reazioni significative in ambito politico. Matteo Salvini, leader della Lega, ha espresso il suo disappunto attraverso un tweet pubblicato su X, definendo la richiesta di processo per i carabinieri coinvolti come “assurda e vergognosa”. Salvini ha sottolineato l’importanza di onorare l’Arma e le Forze dell’Ordine, sostenendo la necessità di una riforma della Giustizia.
Questa vicenda ha messo in luce non solo le responsabilità individuali dei coinvolti, ma anche le implicazioni più ampie riguardanti il rapporto tra forze dell’ordine e giustizia, un tema di crescente rilevanza nel dibattito pubblico italiano. La Procura di Milano continua a lavorare per fare chiarezza su tutti gli aspetti dell’incidente, mentre la comunità attende sviluppi significativi in questo caso che ha scosso l’opinione pubblica.
