La Commissione Europea, il 2 dicembre 2025, ha avviato un dialogo con la Banca Centrale Europea (BCE) riguardo a un progetto di prestito all’Ucraina, finanziato attraverso i beni congelati della Banca Centrale russa. Questa iniziativa mira a garantire la liquidità necessaria per il rimborso dei fondi, nel caso in cui il congelamento venga revocato. La portavoce dell’esecutivo europeo, Paula Pinho, ha confermato le informazioni riportate dal Financial Times, sottolineando che la BCE ha manifestato preoccupazioni significative riguardo alla proposta.
Le preoccupazioni della BCE
Fin dall’inizio, la BCE ha espresso forti riserve riguardo al progetto, evidenziando il rischio di compromettere il ruolo dell’euro come valuta di riserva. La portavoce Pinho ha affermato che l’ente sta attivamente discutendo con la BCE per trovare soluzioni praticabili. La questione della liquidità necessaria per garantire eventuali obblighi di restituzione alla Banca Centrale russa è considerata cruciale. La Commissione è consapevole che è fondamentale assicurare che l’Unione Europea, i suoi Stati membri e le entità private possano sempre adempiere ai loro impegni internazionali.
Pinho ha dichiarato che la Commissione sta cercando attivamente alternative per garantire la liquidità richiesta, un elemento essenziale per il prestito di riparazione. La portavoce ha sottolineato l’importanza di garantire che l’Unione e i suoi membri possano rispettare i loro obblighi. Nonostante le difficoltà , il dialogo con la BCE continua, con l’intento di trovare una soluzione che soddisfi tutte le parti coinvolte.
Le posizioni divergenti all’interno dell’Unione Europea
Il premier belga Bart de Wever ha recentemente ribadito le forti riserve del governo belga sul progetto, definendolo simile a una confisca. Durante il Consiglio Europeo di ottobre, aveva espresso preoccupazioni riguardo alla legittimità dell’iniziativa. Tuttavia, l’Alta Rappresentante Kaja Kallas ha sostenuto che i fondi congelati dovrebbero essere considerati come risarcimento per l’Ucraina, a causa dei danni ingenti causati dalla guerra di aggressione russa.
La Commissione Europea, nonostante le obiezioni, continua a lavorare su questo progetto. Pinho ha chiarito che, per il prestito di riparazione, potrebbero essere necessarie ulteriori proposte legislative. In risposta a domande riguardanti il coinvolgimento del Meccanismo Europeo di Stabilità (MES) o di soggetti privati, la portavoce ha confermato che sono in corso contatti con tutti gli attori potenzialmente interessati.
Prospettive future per il progetto di prestito
La proposta legislativa della Commissione, inizialmente prevista per essere presentata entro il 5 dicembre, potrebbe subire ritardi. La Commissione aveva pianificato di avere una proposta pronta per il Consiglio Europeo del 18 e 19 dicembre, ma l’iniziativa di un prestito all’Ucraina basato sui beni congelati sta affrontando crescenti difficoltà . Kallas ha definito questa opzione come la migliore, ma le riserve espresse da vari Stati membri complicano il processo.
Il futuro del progetto rimane incerto, con la Commissione che cerca di navigare tra le diverse posizioni e preoccupazioni espresse dai vari membri dell’Unione. Le discussioni in corso con la BCE e gli altri attori coinvolti sono fondamentali per definire la strada da seguire e garantire che l’iniziativa possa essere realizzata senza compromettere la stabilità economica dell’Unione Europea e il ruolo dell’euro nel contesto internazionale.
