Secondo quanto riportato dal quotidiano belga Le Soir, un’importante operazione condotta dalla polizia belga ha portato al fermo di tre individui, tra cui l’ex Alta Rappresentante dell’Unione Europea, Federica Mogherini. L’azione si è svolta il 2 dicembre 2025 e ha avuto origine da un’inchiesta della Procura europea antifrode (Eppo) di Bruxelles. Le indagini riguardano una presunta frodi ai danni dell’Unione Europea legata a una gara d’appalto indetta dal Servizio europeo per l’azione esterna (Seae).
Dettagli dell’operazione
L’operazione della polizia belga ha visto il coinvolgimento di diverse unità e si è concentrata su vari luoghi chiave. Sono state effettuate perquisizioni presso la sede del Seae a Bruxelles, il Collegio d’Europa di Bruges e nelle abitazioni degli indagati. Tra le persone fermate, oltre a Federica Mogherini, figura anche l’ambasciatore Stefano Sannino, già segretario generale del Seae e rappresentante permanente dell’Italia presso l’Unione Europea, insieme a un amministratore del Collegio d’Europa. Le autorità hanno agito su richiesta della Procura europea antifrode, che ha avviato l’inchiesta per chiarire i dettagli della presunta frodi.
L’indagine si concentra in particolare su un progetto per l’Accademia diplomatica dell’Unione Europea, un programma di formazione di nove mesi per giovani diplomatici degli Stati membri, assegnato al Collegio d’Europa durante il periodo 2021-2022. Secondo le informazioni raccolte, ci sono forti sospetti che il Collegio e i suoi rappresentanti avessero ricevuto informazioni privilegiate riguardo ai criteri di selezione della gara, il che potrebbe aver violato le normative relative alla concorrenza leale.
Le implicazioni legali
In Belgio, la legge consente che una persona sospettata di reato possa essere trattenuta per un massimo di 48 ore, durante le quali può essere interrogata e ha diritto all’assistenza di un avvocato. Questo processo è supervisionato da un giudice istruttore, che ha la facoltà di estendere il periodo di detenzione in determinate circostanze. Le perquisizioni e i fermi sono stati preceduti dalla richiesta dell’Eppo di revocare l’immunità di alcuni degli indagati, una richiesta che è stata accolta.
L’analisi del caso si preannuncia complessa, poiché le autorità cercano di stabilire se ci siano state irregolarità nella gestione della gara d’appalto e se le informazioni riservate siano state effettivamente divulgate a favore di uno dei partecipanti. L’esito di questa inchiesta potrebbe avere ripercussioni significative non solo per gli individui coinvolti, ma anche per le istituzioni europee e la loro reputazione.
L’attenzione dei media e dell’opinione pubblica sarà alta nei prossimi giorni, mentre ulteriori sviluppi sono attesi in merito a questo caso che solleva interrogativi sulla trasparenza e sull’integrità delle procedure di appalto all’interno delle istituzioni europee.
