Ricerca: Arisla finanzia con 830mila euro sei progetti innovativi sulla Sla

Marianna Ritini

Dicembre 2, 2025

La Fondazione Arisla, ente non profit di riferimento per la ricerca sulla Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA) in Italia, ha recentemente comunicato l’assegnazione di un nuovo finanziamento di 830.000 euro destinato allo sviluppo di sei progetti innovativi. Questo investimento porta il totale dei fondi stanziati dalla Fondazione a 17,8 milioni di euro dal suo inizio, sottolineando l’importanza del supporto ricevuto da vari enti e associazioni.

Finanziamento e progetti selezionati

Il bando del 2025, rivolto a ricercatori di università e istituti di ricerca pubblici e privati italiani, ha visto la partecipazione di progetti in ambito di ricerca di base, preclinica e clinica osservazionale. La SLA è una grave malattia neurodegenerativa che colpisce circa 6.000 persone in Italia, causando la progressiva perdita della parola e delle capacità motorie e respiratorie. La ricerca rappresenta uno strumento cruciale per sviluppare terapie efficaci contro questa patologia.

Lucia Monaco, presidente di Arisla, ha evidenziato come i nuovi progetti siano in linea con le priorità del Piano Strategico della Ricerca, volto a promuovere la collaborazione tra ricercatori e clinici. L’obiettivo è stimolare la proposta di progetti con potenziale impatto sui pazienti, contribuendo a una maggiore comprensione della SLA e favorendo un approccio sinergico alla ricerca.

Impatto della ricerca e collaborazioni

La Fondazione Arisla, grazie al sostegno di soci fondatori come Aisla, Fondazione Cariplo, Fondazione Telethon e Fondazione Vialli e Mauro per la Ricerca e lo Sport Onlus, ha supportato nel corso di oltre quindici anni 160 gruppi di ricerca e 115 progetti in tutto il territorio nazionale. I progetti già finanziati hanno prodotto oltre 400 pubblicazioni scientifiche, dimostrando l’importanza e la qualità degli studi sostenuti.

Anna Ambrosini, responsabile scientifico della Fondazione, ha sottolineato che la selezione dei nuovi progetti è avvenuta attraverso un rigoroso processo di valutazione condotto da esperti internazionali, premiando il merito scientifico. Le aree di interesse includono lo studio di biomarcatori per la diagnosi precoce della SLA, nuovi modelli di ricerca e lo sviluppo di terapie innovative.

Progetti innovativi e obiettivi specifici

Tra i nuovi progetti finanziati, si evidenziano 11 gruppi di ricerca coinvolti, distribuiti in città come Bari, Brescia, Genova, Milano, Monza, Napoli, Roma e Torino. Tre di questi studi sono pluriennali e multicentrici, mentre tre sono progetti annuali. Un esempio è il progetto “Dorals”, coordinato da Marta Fumagalli dell’Università degli Studi di Milano, che mira a identificare biomarcatori attraverso l’analisi di vescicole extracellulari prodotte dagli oligodendrociti.

Il progetto “Flair-Als”, guidato da Umberto Manera dell’Università degli Studi di Torino, si concentrerà sul declino della funzione respiratoria nei pazienti con SLA, utilizzando tecniche innovative e analisi basate su intelligenza artificiale per fornire strumenti personalizzati per la prognosi della malattia.

Inoltre, due progetti pluriennali si focalizzeranno su terapie per specifiche mutazioni genetiche. Lo studio “GenTher_TBK1”, coordinato da Valeria Gerbino del Santa Lucia IRCCS di Roma, si occuperà di ripristinare il corretto funzionamento del gene TBK1, mentre il progetto “Prestigious” si concentrerà sulle mutazioni del gene TARDBP, con l’obiettivo di sviluppare approcci terapeutici innovativi.

Nuovi modelli e approcci di ricerca

Un altro progetto di rilievo è quello di Gian Giacomo Consalez dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, che lavorerà alla validazione di un nuovo modello murino per studiare la SLA, mentre Alfonso De Simone dell’Università degli Studi di Napoli Federico II esaminerà il comportamento della proteina Profilina-1, coinvolta nella formazione di aggregati tossici nei neuroni.

Questi progetti rappresentano un passo significativo verso il progresso nella comprensione e nel trattamento della SLA, contribuendo a creare un futuro più promettente per i pazienti e le loro famiglie.

×