Klaus Davi: “Aggressioni e minacce a Milano, la giustizia sul caso antisemitismo è lenta”

Lorenzo Di Bari

Dicembre 2, 2025

Klaus Davi, il noto giornalista, ha recentemente denunciato un episodio di aggressione verbale avvenuto a Milano, precisamente in piazzale Loreto, il 2 dicembre 2025. Durante una serie di interviste per un’inchiesta per il quotidiano ‘Calabria 7’, Davi è stato bersaglio di insulti e minacce da parte di un passante. L’episodio è stato documentato in un video condiviso dallo stesso giornalista, il quale ha descritto la situazione in una nota ufficiale.

Dettagli dell’episodio

Venerdì mattina, Klaus Davi si trovava in piazzale Loreto per condurre alcune interviste. Fino a quel momento, il suo lavoro era proceduto senza intoppi, con i passanti che rispondevano alle sue domande. Tuttavia, la situazione è cambiata drasticamente quando un uomo ha iniziato a urlare insulti, tra cui frasi come “pezzo di merda” e “sionista di merda”. Davi ha raccontato di essere stato inseguito e minacciato, evidenziando il clima di tensione che si era creato.

Il giornalista ha cercato di mantenere la calma, spiegando all’aggressore che stava semplicemente svolgendo il suo lavoro. Tuttavia, nonostante i tentativi di placarlo, l’uomo ha continuato a incitare gli altri passanti a unirsi all’aggressione. La situazione è degenerata al punto che un agente della Polizia locale è intervenuto per cercare di fermare l’aggressore, come dimostrato nel video diffuso da Davi.

Reazioni e appello alle istituzioni

Klaus Davi non si è limitato a denunciare l’accaduto, ma ha anche espresso preoccupazione per la lentezza della giustizia italiana in materia di antisemitismo. “Sul tema antisemitismo la giustizia italiana è incredibilmente lenta, per non dire assente”, ha dichiarato. Secondo Davi, questa lentezza potrebbe essere attribuita a lacune legislative e a una sottovalutazione del fenomeno. Nonostante l’aggressione subita, il giornalista ha affermato di voler continuare il suo lavoro senza arretrare di un millimetro, sottolineando l’importanza di affrontare e denunciare tali comportamenti.

L’episodio ha sollevato un dibattito sull’antisemitismo e sull’importanza di garantire la sicurezza dei giornalisti, in particolare quando si trovano a lavorare in situazioni potenzialmente rischiose. La denuncia di Davi ha messo in luce la necessità di un intervento più deciso da parte delle istituzioni per combattere l’odio e la violenza, garantendo un ambiente sicuro per chi svolge la professione giornalistica.

L’attenzione su questo tema rimane alta, e ci si aspetta che le autorità prendano seriamente in considerazione la questione, affinché episodi simili non si ripetano in futuro.

×