Il 2 dicembre 2025, durante l’assemblea annuale dell’Associazione Logistica dell’Italia di Sistema (Alis), il presidente Guido Grimaldi ha lanciato un allarme significativo riguardo al futuro del trasporto merci in Italia e in Europa. Con una rappresentanza di 2.450 soci e 476.000 lavoratori, Grimaldi ha evidenziato l’importanza di affrontare le sfide attuali e future che potrebbero riportare i camion sulle strade italiane, un fenomeno che si credeva superato grazie all’implementazione delle Autostrade del Mare.
Il contesto attuale del trasporto marittimo
Nel suo intervento, Grimaldi ha messo in luce come l’industria marittima, nonostante le difficoltà globali, stia cercando di mantenere un equilibrio tra crescita e occupazione. Ha sottolineato che l’Italia sta riacquistando un ruolo di primo piano a livello internazionale, grazie anche all’operato del governo italiano. Tuttavia, ha avvertito che le scelte fatte a livello europeo, come l’Emission Trading System (ETS) e il Fuel-EU Maritime, stanno creando distorsioni nel mercato. Queste normative, applicate esclusivamente al trasporto marittimo e alle rotte intra-europee, rischiano di penalizzare le aziende e i cittadini europei, aumentando le disuguaglianze competitive.
Grimaldi ha espresso preoccupazione per il rinvio dell’ETS 2 per il trasporto stradale, previsto ora per il 2028. Questo posticipo, sebbene possa sembrare vantaggioso per le aziende di trasporto su gomma, amplifica le differenze tra i costi del trasporto marittimo e quello su strada, creando una concorrenza sleale. La necessità di un intervento tempestivo da parte del governo italiano è stata ribadita, affinché si lavori a una revisione della Direttiva ETS.
Le conseguenze del ritorno dei camion
Grimaldi ha evidenziato che, se non si adottano misure adeguate, il settore potrebbe subire un “back shift modale“, ossia un ritorno di centinaia di camion al giorno dalle Autostrade del Mare alle strade, un fenomeno che riporterebbe indietro l’industria di 30 anni. Questo scenario è particolarmente preoccupante per le aziende che hanno investito in politiche lungimiranti per il trasporto sostenibile.
Il presidente di Alis ha anche messo in guardia riguardo al rischio di doppia tassazione, con l’ETS europeo già in vigore e una nuova imposizione mondiale che l’Organizzazione Marittima Internazionale (IMO) introdurrà a breve. Le aziende che operano nel traffico europeo si troverebbero quindi a dover affrontare oneri economici doppi, aggravando ulteriormente le distorsioni di mercato.
Impatto ambientale e futuro del settore
Grimaldi ha concluso il suo intervento sottolineando l’importanza di mantenere il trasporto marittimo come alternativa sostenibile al trasporto su strada. Ha ricordato che nel 2025, grazie alle Autostrade del Mare, sono stati sottratti 5,6 milioni di camion dalle strade italiane, con un trasferimento di 135 milioni di tonnellate di merci e una riduzione di 5 milioni di tonnellate di CO2. Il ritorno dei camion sulle strade non solo aumenterebbe le emissioni, ma anche il rischio di incidenti.
La situazione attuale richiede una riflessione profonda e un’azione concreta da parte delle istituzioni per garantire che il settore marittimo possa continuare a prosperare e contribuire in modo significativo all’economia italiana, mantenendo al contempo un impegno verso la sostenibilità ambientale.
