Una controversia sta scuotendo la fiera della piccola e media editoria “Più Libri Più Liberi”, in corso a Roma. Un gruppo di rinomati autori e personalità del panorama culturale italiano ha redatto una lettera aperta in cui esprime il proprio disappunto per la partecipazione di “Passaggio al Bosco”, una casa editrice accusata di promuovere opere che esaltano figure e ideologie legate al nazifascismo e all’antisemitismo. Tra i firmatari della missiva, datata 15 gennaio 2025, figurano nomi illustri come Alessandro Barbero, Antonio Scurati, Zerocalcare, Carlo Ginzburg, Daria Bignardi e Caparezza, i quali si rivolgono all’Associazione Italiana Editori (Aie) per una riflessione sulla legittimità della presenza di tale editore.
Il contenuto della lettera aperta
Nel documento, i firmatari contestano l’uso del termine “pensiero identitario” da parte dell’editore, evidenziando la presenza di testi che celebrano figure storiche controversi. Viene menzionato il pamphlet di Léon Degrelle, noto per il suo ruolo nelle Waffen SS, descritto come un “impareggiabile contributo alla formazione dell’élite militante”. L’appello sottolinea come Degrelle, insieme a Corneliu Zelea Codreanu, fondatore del movimento fascista romeno, sia presentato come un esempio di “coraggio, disciplina e senso del dovere“. Gli autori della lettera affermano che non si tratta di opere di studio, ma di un vero e proprio progetto apologetico che riabilita i fascismi europei, presentandoli come esperienze eroiche.
La lettera pone una domanda cruciale all’Aie, richiamando l’articolo 24 del regolamento della fiera, che impegna gli espositori a rispettare i valori della Costituzione Italiana e della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea. Gli autori si chiedono come tali pubblicazioni possano essere compatibili con questi principi, invitando a una riflessione sull’opportunità di includere contenuti di questo tipo in un evento dedicato alla cultura e ai valori democratici. Tra i firmatari si trovano anche nomi come Anna Foa, Domenico Starnone, Loredana Lipperini e molti altri, che rappresentano una vasta gamma di voci del panorama culturale italiano.
La risposta della casa editrice
In risposta alle polemiche suscitate dalla sua partecipazione, “Passaggio al Bosco” ha chiarito la propria posizione. La casa editrice ha dichiarato che le fiere non sono eventi ai quali si viene invitati, ma occasioni in cui ci si iscrive formalmente. “Non partecipiamo su invito, ma perché svolgiamo il nostro lavoro di editori“, ha affermato un rappresentante dell’editore. La polemica era stata alimentata dalla richiesta di esclusione avanzata dall’ex deputato del PD Emanuele Fiano, che ha sollevato interrogativi sulla presenza della casa editrice.
Nella sua nota, “Passaggio al Bosco” ha accusato Fiano di basarsi su informazioni errate e di non considerare il proprio catalogo, che conta quasi 300 titoli, come un punto di vista legittimo. L’editore ha sottolineato di aver partecipato alla fiera per cinque anni consecutivi, in attesa di uno spazio disponibile. “Non intendiamo alimentare una polemica sterile”, ha aggiunto, sottolineando l’importanza della fiera come un’occasione per esplorare una molteplicità di temi culturali. Infine, la casa editrice ha ringraziato l’Aie per aver confermato la propria presenza, affermando il diritto alla libertà di pensiero e di espressione.
