Nel riservato club Shell Bay, situato nel sud della Florida, si sono svolti intensi negoziati tra rappresentanti di Washington e Kiev. Le discussioni, avvenute il 1° dicembre 2025, hanno visto protagonisti il Segretario di Stato americano Marco Rubio, l’inviato speciale Steve Witkoff e Jared Kushner, genero dell’ex presidente Donald Trump. Questi colloqui, definiti “duri ma molto costruttivi”, hanno rappresentato un passo significativo nel contesto del nuovo piano di pace americano per risolvere il conflitto in Ucraina.
Dettagli dei negoziati a Shell Bay
Nel club privato Shell Bay, i diplomatici hanno esaminato a fondo i punti più critici del piano di pace proposto dagli Stati Uniti. Secondo fonti vicine ai colloqui, i partecipanti hanno basato le loro discussioni sui progressi ottenuti in un precedente incontro a Ginevra, dove si era già avviato un primo scambio di idee sulle proposte americane. Una fonte ha dichiarato alla CNN che, sebbene i negoziati abbiano fatto registrare dei progressi, è prematuro affermare che tutto sia stato finalizzato, poiché rimangono ancora numerosi aspetti da affrontare.
Le conversazioni si sono concentrate su questioni chiave, come la richiesta russa di una rinuncia formale da parte dell’Ucraina alla sua aspirazione di aderire alla NATO. Questo punto è stato uno dei più controversi, con i funzionari ucraini che continuano a respingere tale richiesta. Tuttavia, i negoziatori hanno esplorato un’ipotesi in cui l’Ucraina non verrebbe costretta a rifiutare ufficialmente la sua aspirazione, ma verrebbe di fatto dissuasa dall’unirsi all’alleanza militare occidentale. Ciò potrebbe avvenire attraverso accordi tra i membri della NATO e Mosca, senza coinvolgere direttamente Kiev nel processo decisionale.
Le problematiche territoriali e le reazioni
Un altro tema delicato emerso durante i colloqui è stato quello relativo alla cessione di territori nella regione del Donbass, un’area dell’Ucraina orientale attualmente contesa. La proposta americana, articolata in 28 punti, prevede che la regione diventi una zona demilitarizzata sotto il controllo russo, ma senza la presenza di forze militari. Questo aspetto ha suscitato forti preoccupazioni tra i funzionari ucraini, poiché una simile concessione potrebbe indebolire significativamente la loro posizione difensiva e aumentare il rischio di aggressioni future.
Le discussioni su questo punto, tra i più controversi, sono in corso. Una fonte ha affermato che l’idea di cedere il controllo ai russi è inaccettabile, poiché comprometterebbe la sicurezza nazionale dell’Ucraina. Tuttavia, si è aperta una finestra per esplorare soluzioni che possano garantire la sicurezza del paese, mantenendo al contempo le disposizioni costituzionali in vigore.
Le negoziazioni tra Stati Uniti e Ucraina, mentre Witkoff si prepara a recarsi a Mosca per ulteriori colloqui, continuano a evolversi, con l’obiettivo di trovare un compromesso che possa soddisfare entrambe le parti e contribuire alla stabilità della regione.
