L’attenzione sulla crescente emergenza della miopia infantile è stata al centro dell’evento “Miopia pediatrica: sfide attuali e opportunità future”, tenutosi a Roma nei giorni scorsi. L’incontro ha riunito esperti del settore, tra cui rappresentanti di istituzioni, clinici, pediatri e farmacisti, per discutere le implicazioni cliniche ed economiche di questa condizione, prevista per colpire il 50% della popolazione mondiale entro il 2050. Durante l’evento, è stato presentato un White Paper elaborato da specialisti di spicco, evidenziando la necessità di un approccio coordinato per affrontare la miopia nei bambini.
Necessità di intervento coordinato
L’evento, organizzato da Edra Spa con il supporto non condizionante di Santen, ha messo in luce l’urgenza di sviluppare programmi strutturati per lo screening della miopia pediatrica. Gli esperti hanno sottolineato l’importanza di percorsi diagnostico-terapeutici standardizzati, una maggiore formazione per i pediatri e campagne educative rivolte a famiglie e scuole. La recente approvazione dell’atropina al 0,01% da parte delle autorità europee rappresenta un passo significativo nella gestione clinica della miopia, offrendo nuove opportunità per proteggere la vista delle future generazioni.
Le proiezioni indicano che entro il 2050, circa 5 miliardi di persone nel mondo saranno affette da miopia, con una situazione simile in Europa. Attualmente, in Italia, circa il 25% della popolazione è interessato, corrispondente a 15 milioni di individui, di cui 1-2 milioni sono bambini tra i 6 e i 16 anni. L’aumento di un diottria comporta un rischio elevato di gravi patologie oculari, tra cui la maculopatia miopica e il glaucoma. I costi globali associati alla miopia sono in crescita, con stime che raggiungono i 870 miliardi di dollari entro il 2050.
Fattori di rischio e strategie di prevenzione
Durante l’incontro, sono stati esaminati i fattori genetici, ambientali e comportamentali che contribuiscono alla diffusione della miopia. La ridotta esposizione alla luce naturale e l’uso eccessivo di dispositivi digitali sono stati identificati come elementi chiave. È stato evidenziato che anche un’ora settimanale trascorsa all’aperto può ridurre il rischio di sviluppare miopia del 2%. Gli esperti hanno messo in evidenza la necessità di linee guida nazionali e un registro dedicato per affrontare in modo efficace questa emergenza.
La frammentarietà dell’attuale gestione della miopia pediatrica è stata oggetto di discussione, con la mancanza di programmi di screening nelle scuole e una formazione eterogenea dei pediatri. È emersa l’urgenza di definire percorsi diagnostico-terapeutici omogenei e di aumentare la consapevolezza delle famiglie riguardo ai rischi associati alla miopia.
Opzioni terapeutiche e cambiamenti normativi
Ampio spazio è stato dedicato alle opzioni terapeutiche disponibili, con particolare attenzione all’atropina a basso dosaggio, che ha dimostrato di ridurre la progressione della miopia nei bambini fino al 50%. Fino a poco tempo fa, questo trattamento era disponibile in Italia solo come formulazione galenica off label. Tuttavia, la recente autorizzazione della Commissione europea per il primo collirio a base di atropina rappresenta un cambiamento significativo nella gestione della miopia pediatrica, garantendo standard di sicurezza e accesso equo.
Francesco Bandello, presidente dell’Associazione pazienti malattie oculari, ha evidenziato l’importanza di un approccio sistemico per sfruttare al meglio le nuove terapie, sottolineando la necessità di screening obbligatori e percorsi standardizzati. L’onorevole Matteo Rosso ha aggiunto che è fondamentale costruire una campagna di prevenzione robusta e collaborare con le istituzioni regionali per ripristinare le visite scolastiche.
Il tema della miopia pediatrica è stato ulteriormente approfondito da Massimo Nicolò, assessore alla Sanità della Regione Liguria, che ha descritto un modello operativo unico a Genova per l’individuazione dei fattori di rischio. Rino Agostiniani, presidente della Società italiana di pediatria, ha sottolineato l’importanza di implementare valutazioni della capacità visiva nei bilanci di salute.
Un approccio proattivo alla salute visiva
Aldo Vagge, esperto di oftalmologia pediatrica, ha affermato che la miopia non è solo un difetto visivo, ma una questione di salute pubblica che richiede un intervento preventivo. Ha esortato a passare a un approccio proattivo nella gestione della miopia infantile, con interventi tempestivi che possano fare la differenza per i giovani pazienti.
Paolo Nucci, presidente della Società italiana di oftalmologia, ha sottolineato l’urgenza di rendere disponibili formulazioni registrate e accessibili di atropina, affinché i medici possano prescrivere con fiducia. Luca Buzzonetti, responsabile dell’Oculistica dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, ha messo in evidenza l’importanza di comunicare chiaramente ai genitori che l’obiettivo non è solo rimuovere gli occhiali, ma ridurre l’entità della miopia per abbattere i rischi futuri.
