Cremonini (Assocarni): “In dieci anni scomparsi 19mila allevamenti, calo produzione bovina allarmante”

Franco Fogli

Dicembre 1, 2025

Il presidente di Assocarni, Serafino Cremonini, ha lanciato un allerta riguardo alla situazione critica degli allevamenti di carne bovina in Italia. Durante un’intervista rilasciata all’Adnkronos il 30 novembre 2025, Cremonini ha sottolineato la necessità di aumentare il tasso di autosufficienza del settore, evidenziando un trend preoccupante che ha portato alla chiusura di 19.000 stalle negli ultimi dieci anni, corrispondente a una riduzione del 23%. In particolare, gli allevamenti di bovini da latte misti hanno registrato un calo del 30%.

Situazione degli allevamenti

Cremonini ha spiegato che, nonostante la diminuzione del numero di stalle, il numero complessivo di capi negli allevamenti è calato in misura minore, grazie alla concentrazione in strutture più grandi. Infatti, nel corso del decennio, il numero di bovini da carne è diminuito solo del 2,9%, mentre quelli da latte hanno subito una contrazione del 4,9%. “Purtroppo, abbiamo perso gli allevatori di piccole dimensioni”, ha commentato l’imprenditore.

Dipendenza dalle importazioni

La preoccupazione dei produttori italiani è accentuata dalla crescente dipendenza dall’importazione di carne bovina, sia dall’Europa che da paesi extraeuropei. Cremonini ha messo in evidenza come i paesi emergenti, come la Cina, abbiano incrementato significativamente i propri consumi di carne bovina, alterando gli equilibri globali e diventando concorrenti diretti per i produttori europei. “I nostri principali fornitori, in particolare dal Sudamerica, stanno trovando alternative all’export di carne bovina“, ha affermato Cremonini, sottolineando l’importanza di tutelare la filiera bovina italiana.

Autosufficienza e risorse agricole

Attualmente, la carne prodotta in Italia copre solo il 37% del consumo nazionale, mentre il restante 63% è importato. “È fondamentale aumentare il tasso di autosufficienza“, ha insistito Cremonini. Inoltre, ha esortato a combattere a livello europeo per garantire la difesa delle risorse destinate all’agricoltura, in vista della prevista riduzione dei contributi della Politica Agricola Comune (Pac) del 22% tra il 2028 e il 2034.

Consumi di carne in calo

Cremonini ha anche notato che la diminuzione dei consumi di carne, che negli ultimi trent’anni ha registrato un calo del 3-4%, sembra ora stabilizzarsi. “I problemi principali riguardano la produzione, non il consumo”, ha dichiarato, ricordando che in Italia, trent’anni fa, c’erano oltre 8 milioni di bovini, mentre oggi il numero è sceso a meno di 6 milioni.

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