Tre attivisti italiani colpiti da coloni in Cisgiordania, Netanyahu chiede grazia a Herzog

Lorenzo Di Bari

Novembre 30, 2025

Quattro attivisti stranieri, tra cui tre italiani e un canadese, sono stati feriti in un’aggressione perpetrata da coloni israeliani il 30 novembre 2025 a Ein al-Duyuk, un villaggio nei pressi di Gerico, in Cisgiordania. La notizia è stata riportata dall’agenzia Wafa, che ha citato fonti mediche e della sicurezza palestinese. Le condizioni dei tre italiani non sono gravi, come confermato da fonti locali e dal ministro degli Esteri, Antonio Tajani.

L’incidente è avvenuto all’alba, quando un gruppo di circa dieci assalitori, con il volto coperto, ha fatto irruzione nella casa in cui si trovavano gli attivisti. Gli aggressori hanno aggredito i presenti, sottraendo passaporti e telefoni cellulari. Le autorità palestinesi hanno condannato l’atto di violenza, sottolineando la crescente tensione tra coloni israeliani e attivisti stranieri nella regione.

Dichiarazioni di Tajani

Antonio Tajani ha rilasciato dichiarazioni sull’accaduto, affermando di aver contattato il console d’Italia a Gerusalemme per ricevere aggiornamenti sulla situazione degli attivisti. “Gli italiani sono feriti ma non in condizioni gravi. Stanno tornando a Ramallah e dovrebbero essere raggiungibili nel pomeriggio”, ha dichiarato Tajani durante un incontro con i membri del suo partito, Noi Moderati. Il ministro ha ribadito la condanna per la violenza dei coloni, facendo riferimento a una nota congiunta emessa da Italia, Francia, Germania e Gran Bretagna, che denunciava le aggressioni subite dai civili in Cisgiordania.

Richiesta di grazia da Netanyahu

Nel contesto politico israeliano, il Primo Ministro Benjamin Netanyahu ha presentato una richiesta formale di grazia al presidente Isaac Herzog. Secondo quanto riportato da News of Israel, la richiesta è contenuta in un documento di 111 pagine redatto dall’avvocato di Netanyahu, Amit Hadad, e include una lettera firmata dallo stesso Primo Ministro. Il documento sottolinea che accettare la grazia permetterebbe a Netanyahu di dedicarsi completamente alla guida del Paese in un periodo critico e di contribuire a ridurre le tensioni sociali.

L’ufficio del presidente ha confermato che la richiesta sarà esaminata con attenzione, tenendo conto delle opinioni delle autorità competenti. La grazia può essere concessa a chi è stato condannato, e in casi eccezionali, anche prima della conclusione del processo. Netanyahu è attualmente coinvolto in un procedimento giudiziario per accuse di corruzione, frode e abuso di fiducia, con il processo che è iniziato nel 2020 e non sembra avvicinarsi a una risoluzione.

L’ufficio del presidente ha avvertito che la richiesta di grazia ha implicazioni significative e sarà valutata con responsabilità. Recentemente, anche l’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha chiesto una grazia per Netanyahu, evidenziando l’attenzione internazionale sulla situazione politica israeliana.

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