Dopo il tentativo dell’anno scorso e il successo estivo in collaborazione con Fabri Fibra, Tredici Pietro è pronto a calcare il palco del Festival di Sanremo 2026, che si svolgerà all’Ariston di Sanremo. Il giovane rapper bolognese, figlio di Gianni Morandi, ha finalmente ottenuto l’opportunità di esibirsi, un traguardo che ha atteso con impazienza.

Tredici Pietro tra i Big di Sanremo è una notizia che ha suscitato grande interesse. Il rapper, classe 1997, ha fatto parlare di sé durante l’estate grazie al brano “Che gusto c’è”, che ha riscosso un notevole successo. La sua partecipazione al Festival di Sanremo rappresenta un’importante occasione per affermare la propria identità artistica, lontana dall’ombra del celebre padre.
Tredici Pietro, chi è
All’anagrafe, Tredici Pietro si chiama Pietro Morandi. Cresciuto sotto il peso del cognome paterno, ha scelto di intraprendere un percorso artistico autonomo, rifiutando le scorciatoie offerte dai talent show. In una recente intervista, ha dichiarato all’Adnkronos di sentirsi a disagio con il proprio cognome, sottolineando che non ha mai voluto avvalersi di raccomandazioni. “I raccomandati non mi piacciono”, ha affermato, evidenziando il suo desiderio di emergere con le proprie forze.
Il suo viaggio musicale è iniziato durante le scuole medie e ha trovato una sua espressione nell’album “Non guardare giù“. Questo titolo, come spiega Tredici Pietro, è aperto a molteplici interpretazioni, simboleggiando sia un invito a viaggiare che una riflessione su una realtà confusa. La creazione di questo disco è stata influenzata da un periodo difficile, caratterizzato da un trasferimento a Milano e dal lockdown, che ha portato a una crisi personale. “Mi sentivo perso”, ha confessato, rivelando che i genitori erano all’oscuro delle sue difficoltà, scoperte solo tramite la stampa.
Il rapper ha scelto il suo nome d’arte per evitare di essere etichettato come “neomelodico“, unendo il suo nome di battesimo al numero 13, considerato fortunato dal suo gruppo di amici. Tredici Pietro si distingue nel panorama musicale per la sua capacità di raccontare storie in modo diretto e incisivo. “Il rap concede tutto, in 30 secondi puoi raccontare quello che vuoi”, ha commentato, sottolineando la forza espressiva del suo genere.
La sua ambizione è chiara: desidera realizzare un disco che possa lasciare un segno nella storia della musica italiana. Tra i suoi sogni di collaborazione ci sono artisti come Geolier e Lazza, ma anche nomi come Lucio Corsi e Giorgia, che si distaccano dal suo stile. Un duetto con il padre Gianni rimane un’opzione remota, nonostante un’esperienza passata in “C’era un ragazzo“. La sua determinazione e il suo approccio sincero lo rendono uno dei protagonisti più attesi del Festival di Sanremo 2026.
