Il 30 novembre 2025, il dibattito sulla libertà di stampa e le responsabilità dei giornalisti ha preso una piega accesa a seguito delle dichiarazioni della relatrice speciale dell’Onu, Francesca Albanese, in merito all’attacco alla redazione del quotidiano La Stampa, avvenuto a Torino il 28 novembre. Le sue parole hanno suscitato reazioni forti, tra cui quella di David Parenzo, noto giornalista e opinionista, che ha espresso la sua contrarietà attraverso un tweet provocatorio.
Le dichiarazioni di Francesca Albanese
Francesca Albanese ha parlato in diverse occasioni riguardo all’aggressione subita dalla redazione de La Stampa, sottolineando la gravità dell’episodio. Tuttavia, le sue affermazioni hanno sollevato polemiche, in particolare per il modo in cui ha collegato l’atto di violenza a un “monito” rivolto ai giornalisti. Questo approccio ha infiammato il dibattito pubblico, con molti che hanno percepito le sue parole come un attacco alla libertà di stampa. Albanese ha cercato di chiarire la sua posizione, affermando di condannare la violenza, ma ha anche criticato il lavoro della stampa italiana sulla questione palestinese, definendolo “indegno”.
La reazione di David Parenzo
David Parenzo non ha tardato a rispondere alle dichiarazioni della relatrice dell’Onu, esprimendo la sua indignazione attraverso un tweet incisivo. “Le città che le hanno concesso onorificenze dovrebbero revocarle immediatamente, come fecero con quelle dedicate a Mussolini“, ha scritto Parenzo, evidenziando la gravità delle affermazioni di Albanese. La sua reazione è stata alimentata da un commento di un utente, il quale ha suggerito che le parole di Albanese fossero state estrapolate da un contesto più ampio. Parenzo ha replicato con una frase provocatoria, affermando che Albanese “meriterebbe un processo per istigazione all’odio“.
La posizione di Albanese sulla violenza
In un’intervista a “Accordi e disaccordi”, programma in onda sul Nove, Francesca Albanese ha cercato di chiarire ulteriormente la sua posizione riguardo alla violenza. Ha sottolineato che, sebbene condanni l’aggressione alla redazione de La Stampa, la sua critica si estende anche alla stampa italiana, ritenuta responsabile di un’informazione scadente sulla questione palestinese. Albanese ha affermato: “La violenza non è mai una risposta né un’azione legittima, neanche in una situazione violenta com’è l’Italia in questo momento”. Ha poi messo in evidenza come la violenza possa compromettere la causa di coloro che manifestano pacificamente per i propri diritti.
Le conseguenze del dibattito
Il confronto tra Albanese e Parenzo ha messo in luce le tensioni esistenti nel panorama mediatico italiano e le sfide che i giornalisti affrontano in un clima di crescente polarizzazione. Le parole di Albanese, sebbene mirate a esprimere una condanna della violenza, sono state interpretate come un attacco alla libertà di stampa, suscitando reazioni forti da parte di esponenti del mondo dell’informazione. Questo episodio ha riacceso il dibattito sulla responsabilità dei giornalisti e sull’importanza di una narrazione equilibrata e rispettosa dei diritti umani, specialmente in contesti di conflitto e crisi.
