Il 30 novembre 2025, Papa Leone XIV ha espresso la sua posizione riguardo al conflitto in Medio Oriente durante un volo papale diretto verso il Libano. In un dialogo con i giornalisti, il Pontefice ha sottolineato l’importanza della soluzione dei due Stati, dichiarando che la Santa Sede sostiene questa iniziativa da anni. Ha riconosciuto che Israele non ha ancora accettato tale proposta, ma ha ribadito che è l’unica via percorribile. Ha inoltre menzionato il dialogo avuto con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, il quale si è mostrato concorde con questa visione.
Il ruolo centrale della Turchia
Nel discorso, Papa Leone ha evidenziato il ruolo importante della Turchia nella promozione della pace non solo in Medio Oriente, ma anche in Ucraina. Durante la sua visita in Turchia e ora in Libano, il Pontefice ha voluto assumere il ruolo di messaggero di pace. Ha descritto la Turchia come un esempio di coesistenza pacifica, evidenziando la presenza di diverse comunità religiose che convivono nel paese. Ha sottolineato che, nonostante le differenze religiose ed etniche, è possibile vivere in armonia. Il Pontefice ha anche fatto riferimento alla storicità della Turchia, che ha vissuto momenti difficili, e ha ritenuto significativo il dialogo con Erdogan sulla pace.
In merito alla situazione in Ucraina, Papa Leone ha fatto notare che alcuni mesi fa ci sono stati tentativi di dialogo tra le parti coinvolte nel conflitto. Ha espresso la speranza che Erdogan, grazie al suo rapporto con i leader di Ucraina, Russia e Stati Uniti, possa facilitare ulteriormente il dialogo e promuovere un cessate il fuoco. Il Pontefice ha concluso questa parte del suo intervento con l’auspicio che possano emergere proposte concrete per risolvere la guerra in Ucraina.
Il discorso del Pontefice in Libano
All’arrivo in Libano, Papa Leone XIV si è mostrato visibilmente commosso, accolto con grande entusiasmo e una scenografia suggestiva che ha incluso il volo di una colomba della pace. Durante il suo intervento al palazzo presidenziale di Joseph Aoun, ha affermato: “Beati gli operatori di pace!” Esprimendo la sua gioia per la visita in una terra dove la pace è un desiderio profondo e una vocazione, ha sottolineato che la pace è un dono e un cantiere sempre aperto.
Il Pontefice ha poi rivolto un messaggio alle autorità presenti, ricordando loro l’importanza del loro ruolo nel promuovere la pace. Ha citato le parole di Gesù, “Beati gli operatori di pace”, come ispirazione fondamentale del suo viaggio. Ha riconosciuto il lavoro silenzioso di milioni di libanesi che ogni giorno si impegnano per la pace, ma ha anche sottolineato che le autorità hanno una responsabilità particolare nel perseguire questo obiettivo. Il Pontefice ha invitato i leader a riflettere su cosa significhi essere operatori di pace in un contesto così complesso e carico di incertezze.
